Q uando si parla di cultura l’Italia rimane imbattibile. Almeno secondo il Cultural Influence Ranking 2019 stilato da Us News & World Report, in collaborazione con la società di consulenza Bav Group e la Wharton business school dell’università della Pennsylvania, che ci mette in cima alla graduatoria dei Paesi che esercitano la maggior influenza in termini di cultura. Francia e Spagna, i cugini mediterranei, inseguono e completano il podio.
Arte, intrattenimento e moda: così l’Italia fa ancora tendenza
L’Italia è ancora di tendenza, questo il messaggio che arriva dalla classifica appena pubblicata. I sette parametri presi in considerazione – intrattenimento, moda, stile di vita spensierato, una cultura artistica capace di influenzare gli altri, di essere moderna, prestigiosa e trendy, e quindi di attrarre – certificano che l’Italia non patisce la concorrenza altrui. Già lo scorso anno, infatti, eravamo in cima alla lista.
Most cultural influence, 2019.
— The Spectator Index (@spectatorindex) 18 marzo 2019
1. Italy
2. France
3. Spain
4. United States
5. United Kingdom
6. Japan
7. Brazil
8. Australia
9. Switzerland
10. Sweden
11. Germany
12. Canada
13. Netherlands
14. Greece
15. Singapore
(US News & World Report)
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Ma in che cosa si traduce una cultura influente? Secondo Us News significa essere “sinonimo di buon cibo, moda e vita semplice”, dettare legge sul mercato grazie a “prodotti che hanno quel ‘non so cosa’ che li fa vendere un po' più facilmente”, produrre “musica, televisione e film che vengono assorbiti da altre culture diventando parte di una più ampia conversazione globale”. Nel caso italiano, però, a pesare è soprattutto la tradizione artistica: un’eredità millenaria che si traduce in un po’ le caratteristiche sopra elencate.
Le (solite) dolenti note
Prendete una delle infinite bellezze storiche sparse sui nostri 300 mila chilometri quadrati di superficie, metteteci una coppia di innamorati a bordo di una moto che scorrazza spensierata, o immaginateli seduti a tavola, intenti a godersi il panorama: il cliché della “bella vita” all’italiana, un’immagine da cartolina che fa ancora breccia nei cuori di molti. Di tendenza, cioè, fuori dai confini nazionali, anche se forse non rispecchia la vita di molti connazionali: le classifiche che guardano agli affari interni, pubblicate dagli stessi autori, raccontano infatti una storia un po’ diversa.
In quella complessiva dei migliori Paesi del mondo l’Italia scivola al 18esimo posto, che diventa 19esimo se si guarda a “diritti umani, ambiente, distribuzione del potere politico, uguaglianza di genere e libertà religiosa”. In quella della qualità della vita siamo 22esimi, dietro la Cina e appena sopra la Corea del Sud; in quella che prende in considerazione aspetti economici - “burocrazia, costo della produzione, sistema fiscale, corruzione, trasparenza nelle pratiche governative – precipitiamo addirittura in 46esima posizione.