G rande partecipazione oggi pomeriggio all'apertura di "Dreamers 1968", la mostra fotografica e audiovisiva sul futuro sognato dalla generazione che 50 anni fa in gioventù si affacciava all'impegno civile e alla politica e 'camminava' con i nuovi divi della musica rock e dello sport. L'esposizione è un'iniziativa dell'AGI ed è organizzata al Museo di Roma in Trastevere. Sarà aperta al pubblico da domani fino al 2 settembre. All'iniziativa è giunto il riconoscimento di una medaglia di adesione presidenziale dal Quirinale.
Presenti all'inaugurazione, tra gli altri, la ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli, il vice sindaco di Roma con delega alla Cultura, Luca Bergamo, e la presidente della Comunità Ebraica di Roma, Ruth Dureghello. "E' una mostra molto giornalistica, non poteva essere altrimenti, fatta con tante altre agenzie di tutto il mondo, nello spirito del 1968 di fare le cose tutti assieme", ha spiegato il direttore dell'AGI, Riccardo Luna. Marco Pratellesi, condirettore dell'AGI, ha sottolineato quanto sia stata importante la comunicazione nel 1968, "perché, oggettivamente, i giornali davano molto spazio alle manifestazioni, agli scontri, alle occupazioni, ma pochissimo alle ragioni degli studenti che protestavano. Da lì nacque l'esigenza degli studenti di diffondere i propri ideali con gli strumenti che avevano".
Fedeli: "Farò di tutto per far venire le scuole qui"
"La mostra è fantastica. Voglio dire che nel 1968 la sinistra ha scoperto la persona e non solo più la comunita'. Abbiamo enormemente bisogno di quella spinta alla libertà e al futuro. Io mi iscrivo nel partito dei sognatori. Nel 1968 mi preparavo a vedere l'"allunaggio" ascoltando Penny Lane dei Beatles", ha commentato Luca Bergamo. "Farò di tutto per far venire le scuole qui, a visitare questa mostra, augurandomi che i ragazzi e le ragazze possano scoprire gli ideali e i valori del 1968, di una generazione giovane che ha cercato di cambiare il mondo", ha detto Valeria Fedeli, "il diritto allo studio, i diritti delle donne sono cose che vengono tutte da quella mobilitazione, quella fu la prima generazione che parlò in termini globali. Una generazione che ha rotto gli schemi e il cui protagonismo ha contribuito a migliorare la vita sociale ed economica del Paese. Le leggi sulla famiglia, sul divorzio, sull'interruzione volontaria della gravidanza che furono varate negli anni successivi erano il frutto di quel movimento, che si è anche mobilitato per dire no a guerre lontane come quella in Vietnam".
Si chiude con le canzoni della 'ragazza del Piper'
L'anteprima si è chiusa con l'esibizione della 'ragazza del Piper', Patty Pravo, protagonista indiscussa delle serate musicali romane della fine degli anni Sessanta. Da 'Ragazzo triste' a 'Bambola' fino alla chiusura con 'Pensiero stupendo' e 'Pazza idea' l'artista ha proposto una carrellata dei suoi maggiori successi riportando il pubblico alla magia degli anni Sessanta con le loro sperimentazioni musicali. Il pubblico presente ha risposto cantando insieme a lei per tutta la durata del concerto.