S ulla scia del caso Weinstein, nei giorni scorsi ha avuto una grande eco la notizia di una madre britannica che ha chiesto agli insegnati del suo figlio di sei anni di rimuovere La Bella Addormentata dalle fiabe raccontate agli alunni della scuola. Il motivo? Il principe azzurro bacia la giovane mentre non è cosciente, e ciò si configurerebbe come una molestia. Gramellini, in un corsivo, ha ironizzato sulla vicenda, mostrando come tutte le fiabe classiche potrebbero essere accusate, secondo tale logica, di promuovere comportamenti inappropriati. Una blogger del Guardian, nondimeno, ha sostenuto che sarebbe corretto "aggiornare" questi immortali racconti secondo la sensibilità corrente. Una tesi che farà aggrottare le sopracciglia a molti ma che non si può nemmeno bollare sbrigativamente come l'ultima follia dei propugnatori del politicamente corretto a tutti i costi.
Le riduzioni disneyiane che oggi suscitano polemica erano infatti a loro volta edulcorazioni delle ben più truculente versioni originali, circolate in innumerevoli variazioni nei secoli scorsi e messe su carta da autori immortali come Giambattista Basile, Charles Perrault e i fratelli Grimm. Incesti, stupri, pedofilia e ultraviolenza: un campionario di nequizie che all'epoca aveva il compito di mettere in guardia i fanciulli dalle insidie della vita e oggi ammutolirebbe chi grida allo scandalo per quei vecchi cartoni animati all'acqua di rose. Di seguito alcuni esempi emblematici di un carnevale di orrori senza fine né pietà, che ha nondimeno ammaestrato e fatto sognare generazioni di bambini.
La Bella Addormentata viene stuprata nel sonno
Nella versione di Basile, intitolata "Sole, Luna e Talia", il re incappa nella Bella, avvolta nel sonno da secoli, e, colpito dalla sua venustà, ne approfitta senza tanti complimenti e poi si allontana per i fatti suoi. Dallo stupro nasceranno due gemellini e a svegliare la madre sarà uno di loro che, cercando il capezzolo, succhierà via dal dito la scheggia del fatale arcolaio. Il monarca stupratore tornerà poi a trovare la Bella, di nome Talia, e rimane incantato dai suoi nuovi figli e li porta a casa. La regina, gelosa, chiede al cuoco di macellare i piccoli e servirli al re, novello Tieste. Il cuoco, però, si impietosisce e li risparmia. Scoperto l'inganno tentato dalla moglie, il re la farà bruciare viva e sposerà Talia. E vissero insieme felici e contenti.
Cappuccetto Rosso viene mangiata dal Lupo. E basta
Nella versione di Charles Perrault, la fiaba termina con il Lupo che, dopo essersi mangiato la nonna, divora anche Cappuccetto Rosso. Il finale con il cacciatore che squarta il Lupo e tira fuori nonna e nipote, miracolosamente vive, verrà aggiunto dai fratelli Grimm. Un lieto fine che, ne converrete, depotenzia il monito di Perrault alle fanciulle perché non si facessero circuire dai Weinstein di allora. Esistono anche versioni nelle quali il Lupo cucina a Cappuccetto Rosso gli avanzi della nonna, la fanciulla collabora all'omicidio per appropriarsi delle sostanze dell'anziana o, addirittura, si fa possedere dalla bestia per essere risparmiata.
Il Principe Ranocchio viene spappolato contro il muro
Voi magari pensavate che il Principe Ranocchio fosse una metafora della bellezza interiore, quella che la principessa riesce a scorgere nonostante il viscido sembiante di batrace. I fratelli Grimm non scrissero però mai che il principe torna alla forma umana dopo essere stato baciato dalla principessa. Anzi, la fanciulla lo schiaccia contro il muro in un moto di disgusto. Nondimeno, l'effetto sarà lo stesso. In altre versioni, l'anfibio incontra una fine più rapida e incruenta, venendo decapitato.
La madre di Biancaneve voleva mangiarne i polmoni e il fegato
Se da bambini vi era apparso macabro che la Regina di Biancaneve chiedesse al cacciatore di portarle il cuore della fanciulla come prova dell'avvenuto assassinio, sappiate che nella versione dei fratelli Grimm, la donna - che è la madre biologica di Biancaneve - gli domanda di recargli indietro i polmoni e il fegato per poi "cucinarli con sale per mangiarli". Il cacciatore, come saprete, ricaverà il macabro trofeo da un cinghiale. La vendetta di Biancaneve sarà terribile: costringerà la madre a danzare al suo ballo di nozze con ai piedi due scarpe di metallo incandescente, finché morte non sopraggiunga.
L'orrida fine delle sorellastre di Cenerentola
Che le feste di nozze, nelle fiabe, non siano luoghi troppo salutari lo conferma il ricevimento di Cenerentola, dove due colombe strappano gli occhi alle sorellastre che, in precedenza, si erano orribilmente mutilate il piede per farlo entrare nella scarpina. Scarpina che, in alcune versioni, Cenerentola perde non perché a mezzanotte la carrozza si sarebbe trasformata in zucca ma perché il principe la stava inseguendo per violentarla. Nella precedente versione di Basile, "La Gatta Cenerentola", la fanciulla uccide la matrigna cattiva spezzandole il collo con il coperchio di un baule, per poi trovarsi in sorte un'altra ancora più bieca.
La Strega del Mare mozza la lingua alla Sirenetta
Nel cartone animato di Disney, Ariel deve cedere la sua voce alla Strega del Mare attraverso un incantesimo. Nella versione di Hans Christian Andersen, alla Sirenetta viene più prosaicamente mozzata la lingua. Non solo, a ogni passo che muoverà con le gambe che hanno sostituito la coda di pesce, proverà dolori atroci, come se dei coltelli le trafiggessero i piedini. Alla fine il principe decide di sposare un'altra donna e la Sirenetta muore, rifiutandosi di uccidere l'amato, cosa che le avrebbe salvato la vita.
Red e Toby fanno una pessima fine
Il cartone animato "Red e Toby nemiciamici" è ispirato a un racconto dello scrittore americano Daniel P. Mannix, nel quale una volpe attira un cane sui binari della ferrovia perché un treno lo investa. Il padrone del cane, in preda all'ira, ne allena un altro perché dia la caccia alla volpe. Il cane, però, non ne diventa amico ma la insegue finché non stramazza morta di fatica. Anche il cane giunge spossato al termine del cimento. Il padrone, quindi, gli spara, non essendogli l'animale più utile.