R oma - L'Italia ha i suoi 'cowboy' da molto prima che le pianure americane fossero attraversate da una figura destinata a dominare l'immaginario collettivo. Il buttero cavalca abitualmente il cavallo maremmano e le selle caratteristiche sono la bardella (Lazio), la scafarda (Toscana) e la sella col pallino.L'abbigliamento del buttero e' costituito da calzoni di fustagno, cosciali, giacca di velluto, cappello nero. Si protegge dalla pioggia con un mantello di grandi dimensioni, detto pastrano (che ricorda il poncho dei gauchos). In mano tiene la mazzarella, un bastone impiegato per stimolare buoi e cavalli.I buteri della Maremma vanno distinti da quelli dell'Agro Pontino. Nel giorno di Sant'Antonio abate (17 gennaio) per la benedizione degli animali, sfilano nei centri di Tarquinia, Tuscania, Marta, Valentano, Canale Monterano, Canino e Montalto di Castro. In occasione di quella che si svolge in aprile alla Roccaccia, poco distante da Tarquinia, dopo aver marchiato a fuoco all'interno del recinto i giovani vitelli nati nell'anno, i butteri si cimentano in giochi di abilita'. Il primo maggio e il 15 agosto le attivita' dei butteri vengono rievocate ad Alberese, mentre durante l'intero periodo estivo sono di scena in varie aziende agricole della Maremma grossetana e laziale. La vita del buttero d'altri tempi da un punto di vista qualitativo non era certo da invidiare: il duro lavoro negli acquitrini della Maremma iniziava prima dell'alba, con il raduno delle mandrie che veniva effettuato in sella all'inseparabile cavallo. Pasto unico prima di mezzogiorno: "si faceva pagnotta con pane e cicoria accompagnati (ma non sempre) da un pezzo di ventresca o di budellone. Raccoglievamo pomodori, cicoria, patate e ferlenghi per l'acquacotta. All'imbrunire, dopo il ritorno alla stalla, l'unico ristoro era la rapazzola, un rudimentale paltriccio, accanto alle bestie. Qualche volta si raggiungeva il paese per una capatina all'osteria, a riscaldarsi col vino di cantina, discutere di bestiame e intonare un canto a braccio."
Nell'agro pontino l'attivita' dei butteri ha conosciuto il declino con la bonifica delle paludi. Oggi i butteri pontini organizzano ogni anno varie esibizioni a cavallo tra cui la Corsa all'Anello che si tiene nel mese di agosto a Cisterna di Latina, definita "la citta' dei butteri" grazie alla celebre sfida lanciata da Buffalo Bill durante la tappa romana della tournee europea del suo circo, il Wild West Show, nel 1990. La gara fu vinta dalla squadra di butteri cisternesi, capeggiata da Augusto Imperiali, che riusci' a cavalcare un indomito cavallo americano (mustang), riscuotendo gli scroscianti applausi del pubblico. Con l'avanzare dell'epoca moderna, e quindi con la scomparsa dei latifondi e con il declino delle attivita' di lavoro legate alla gestione del bestiame a cavallo, si e' rischiato che le tradizioni equestri dei butteri finissero per lo scomparire o al massimo diventare solo un'attrazione folkloristica (solo pochi butteri ormai lavorano nel settore a tempo pieno). Invece, grazie ad un grosso, e sempre crescente, numero di appassionati, lo stile di monta dei butteri (la monta da lavoro maremmana) ha saputo trasformarsi in una monta ideale per l'equitazione di campagna, il turismo equestre e per le competizioni sportive.Soprattutto attraverso le competizioni sportive di monta da lavoro le antiche tradizioni equestri dei butteri stanno conoscendo una grande crescita tecnica. La disciplina sportiva della monta da lavoro praticata dai butteri attuali e' stata creata dalla FITE (Federation Internationale de Tourisme Equestre), per permettere a tutti i tipi di monta da lavoro (buttera italiana, vaquera spagnola e portoghese, camargue francese ect.) di confrontarsi agonisticamente nelle prove da sostenere con lo stesso cavallo: addestramento, attitudine, gimcana veloce, sbrancamento di vitelli. (AGI)