R oma - E' una festa e come tutte le feste va onorata. O addirittura, vista la sacralità di cui viene spesso ammantato l'oggetto in se', santificata. Da vent'anni il 23 aprile si celebra la giornata mondiale del libro e del diritto d'autore, non a caso nell'anniversario della morte di Shakespeare e Cervantes. Nel 1996 l'Unesco ha deciso di rendere universale l'iniziativa catalana (dove i librai regalano una rosa per ogni libro venduto) e nel mondo si moltiplicano le iniziative di promozione di un bene culturale che in questi anni vive una profonda crisi. Agi ha chiesto a scrittori, editori e librai italiani come e perche' onorare al meglio la festa del libro.
"Un libro e' il piu' economico biglietto per un viaggio che si possa acquistare, nonostante i prezzi stracciati delle compagnie low cost", dice Maurizio de Giovanni, popolarissimo autore delle saghe del commissario Ricciardi e di quella dei Bastardi di Pizzofalcone che prossimamente approdera' in tv con Alessandro Gassman nei panni del protagonista. "Poi perche' e' il regalo piu' personalizzato e gradito e dedicato che esista e continua a ottenere un sorriso e un momento di attenzione esclusiva anche da un figlio o da una moglie. Il libro costringe a immaginare un pezzo di realta' che non esiste perche' non si vede, ed e' la premessa necessaria a ogni grande scoperta perche' e' il training della fantasia. E poi non ci si puo' mettere dentro ne' pubblicita' occulta ne' prodotti sponsorizzati e ti tiene lontano da tutti i manipolatori delle idee".
Donato Carrisi, autore di bestseller come 'Il Suggeritore' e 'La ragazza nella nebbia', propone due modi per celebrare il libro: "ringraziare un libraio, un editore e uno scrittore. E l'amico che ci ha consigliato quel libro 'tanto speciale'". Per Giancarlo De Cataldo, cui si devono, tra gli altri, 'Romanzo Criminale' e 'Suburra', il modo migliore per 'santificare' la festa e' "prendere un libro, sedersi in poltrona e leggerlo dalla prima all'ultima pagina. Per sicurezza, meglio averne a disposizione un secondo, nel caso in cui il primo non piaccia".
Sul fronte degli editori, Laura Donnini, amministratore delegato di Rcs Libri, ha la sua personale ricetta: "regalare un libro che si e' amato a una persona cui si vuole bene; organizzare un book party a casa dove ognuno racconta il libro letto che piu' lo ha colpito e portare i propri figli o nipoti in libreria e trascorrere almeno un'ora alla scoperta di un libro da comprare e poi tornare a casa e iniziare a leggerlo insieme".
"Negli scorsi anni ho sempre organizzato incontri che andassero dalla colazione all'aperitivo con scrittore" dice Cristina Di Canio, libraria indipendente che dei trenta metri quadrati della sua 'Scatolalilla' in via Sannio ha fatto un punto di riferimento per i lettori milanesi e che a giorni uscira' per Rizzoli con il suo primo romanzo: 'La libreria delle storie sospese'. "Ormai San Jordi e' tutti i giorni e quindi oggi niente evento speciale in libreria. O meglio, che siano i lettori a renderla speciale: entrando nella libreria di quartiere, comprando un libro da leggere, da regalare, da sospendere per uno sconosciuto". A chi lo fara' alla Scatolalilla "regalero' una rosa rossa come vuole la tradizione di questo giorno speciale. Regalate e regalatevi storie, perche' una vita non basta".
Da Milano a Palermo, dove Fabrizio Piazza anima da vent'anni insieme a Marcella Licata e Salvo Spiteri le innumerevoli attivita' della libreria Modusvivendi. "Mi piacerebbe che un lettore entrasse a comprare 'Il posto' per Modus Legendi" dice "Vogliamo portare Annie Ernaux in testa alla classifica insieme agli amici di Billy il vizio di leggere. Un libro di qualita' tra i piu' venduti. Utopia? Poi dovrebbe partecipare a Italian Book Challenge, il primo campionato dei lettori indipendenti. E sarebbe bello un flash mob in difesa del libro".
Da Palermo a Messina, dove la libreria Bonazinga e' stata la prima a portare il libro fuori dalle quattro mura del negozio e farlo vivere nelle scuole, nelle associazioni e dovunque vi fosse ricettivita' per le storie e chi le racconta. "Caro lettore" e' l'appello di Daniela Bonazinga, "scegli tra i tuoi vicini di casa una persona che sei certa non compra libri, cerca di capire quali sono le sue passioni senza giudizi di sorta, scegli un libro adatto a lui o lei , fai una bella dedica e regalaglielo (alchimia del lettore che sa inventare nuovi lettori)".
Il secondo consiglio e' per un lettore con figli: il pic-nic di lettura. "Scegli quattro compagni di gioco di tuo figlio e regalagli una lettura corale fatta da te che li coinvolga tanto quanto un pacco di patatine. Alla fine apri un pacco di patatine". E infine una mano tesa alle nuove generazioni: "se vuoi onorare la festa dei libri devi smetterla di essere sprezzante verso i nativi digitali cioe' la gioventu' a te intorno e devi trovare un solo motivo valido perche' un ragazzino fenomeno in videogames abbia voglia di leggere un libro. Sforzati caro lettore indipendente, che puoi riuscirci! il futuro e' di chi legge, ma oggi troviamo il modo di fare accadere il miracolo". (AGI)