R oma - Il teatro è la forma d'arte più antica e diretta. Due persone in scena, un dramma rappresentato e un filo diretto col pubblico. Quando questo scenario si configura, sta poi agli attori sul palco e alla potenza del testo interpretato far sì che il filo diventi corda o catena e leghi il pubblico in maniera salda. Anche dolorosa. E' il caso di 'Matteo 19, 14' di Lorenzo Gioielli, in scena al Teatro Cometa Off di Roma fino al 17 aprile, interpretato da Veruska Rossi e Riccardo Scarafoni che ne è anche il regista. Un duetto di alto livello in cui il tema potente e poco noto del traffico di organi, dell'ignobile mercato di minori dai paesi del Terzo mondo al ricco Occidente, si spalanca pian piano di fronte allo spettatore che assiste impotente e, in parte, complice. Un assicuratore gentile e un pò ambiguo. Una donna disperata con un figlio morente disposta a tutto per salvarlo. Un dialogo che spazia dai massimi sistemi, partendo dal celebre 'effetto farfalla' della teoria del caos (un minimo spostamento, come il battito di ali di una farfalla, può avere effetti catastrofici oltre una determinata soglia di tempo e di spazio) per arrivare alla domanda clou della piece: cosa si è disposti a fare per salvare la persona amata?
Backstage..... le videoproiezioni per Matteo 19,14 sono in lavorazione....
Pubblicato da Formi4 su Lunedì 14 marzo 2016
Riccardo Scarafoni si conferma ancora una volta abilissimo nel dirigere gli attori e nel fare del cambio di ritmo il motore primo del suo teatro. La tensione sale fino alla vetta per poi crollare grazie a una battuta, ma il dolore di fondo resta e il pubblico lo sente. Al suo fianco Veruska Rossi, sua compagna nella vita, bravissima nell'alternare sentimenti contrastanti, passando dalla disperazione al divertimento, dall'ira alla gratitudine, senza mai abbandonare quel velo di dolore profondissimo che la sua condizione le impone. Un ruolo difficile, una prova d'attrice.
Il testo di Gioielli, potente e profondo, viene esaltato dalla performance dei due attori, oltre ad avere un supporto esterno che aumenta la drammaticità del tutto grazie a foto e video di Patrizio Cocco: immagini di farfalle alternate a immagini di cataclismi a sottolineare 'l'effetto farfalla', oltre a filmati di bambini girati appositamente per lo spettacolo che raccontano un percorso di gioia infantile il cui epilogo è la terribile realtà. Nel panorama teatrale italiano 'Matteo 19, 14' appare un po' fuori contesto: uno spettacolo d'impegno civile, quasi di altri tempi, in cui la denuncia è più importante dell'arte stessa. "Al termine della rappresentazione mi è capitato di andare a cena con amici per i quali sono diventato invisibile - racconta Scarafoni -. Io ero il protagonista e loro erano lì per me, eppure la discussione era tutta incentrata sul mio spettacolo e sulle questioni poste. E questo per me è il successo più grande". (AGI)