Londra - William Shakespeare? Altro che inglese, era di Messina, "perche' lo ha detto Giacobbo in televisione!". E poi quella battuta che gli viene spontanea, quando dopo aver visto il grande fiume londinese inizia a intonare "Tamigi mai" sulle note di 'Amici mai' di Antonello Venditti. Un Rosario Fiorello in ottima forma ha fatto il tutto esaurito, ieri sera, al Troxy Theatre dell'est di Londra, per l'ultimo spettacolo del mini tour europeo di 'L'Ora del Rosario', il fortunato spettacolo che va avanti in Italia da un anno esatto e che continuera' in giro per tutto lo Stivale fino a questa estate. Dopo Zurigo, Bruxelles e Parigi, lo showman siciliano e' sbarcato quindi nella metropoli britannica, per piu' di due ore di puro intrattenimento fra battute inventate sul momento, celebri gag del suo repertorio e persino collegamenti - in differita - con Mina in Svizzera e con Tony Renis a Las Vegas. "Io sono molto pigro ma ho voluto fare questo tour europeo perche' ormai ho l'eta' per farlo - spiega Fiorello parlando con l'AGI - e poi va detto che nell'era dei social tantissimi miei estimatori, non mi piace la parola fan, mi hanno chiesto piu' volte su Facebook e su Twitter di venire a Londra o di andare a Parigi o in altre citta'". Anche un modo, per l'artista poliedrico che inizio' con il karaoke portato sul piccolo schermo, di conoscere i tanti espatriati italiani che vivono in altre citta' europee. "E non sono tristi - continua - e anzi io all'estero vedo solo gente felice. Qui a Londra ho incontrato un cuoco romano e gli ho chiesto se avesse freddo. La sua risposta? 'E io mi copro'". Un Fiorello che inoltre e' sempre piu' social e che ogni giorno sta dietro, fisicamente e senza social media manager, agli 1,8 milioni di contatti su Facebook e ai poco meno di 1 milione di follower su Twitter. Cosi' anche durante lo spettacolo londinese 'ruba' il cellulare di uno spettatore e comincia a scattare fotografie, scherza piu' volte sul mondo interconnesso, lui che ha dichiarato piu' volte di portare in giro per l'Italia uno spettacolo completamente "analogico". Uno show sempre diverso, che prende spunto dall'atmosfera del momento e dalla sua capacita' di far ridere e far riflettere allo stesso tempo. Con uno sguardo sempre attento all'attualita' e al costume. "E qui lo dico e lo ripeto, perche' tanti me lo chiedono: io non condurro' mai Sanremo - conclude - per un semplice motivo, non e' il mio mestiere e scontenterei tutti". (AGI)