R oma - "Guardate lassu', sono in Paradiso. Ho cicatrici che non possono essere viste. Mi conoscono tutti ora". Suona profetica, oggi, la prima strofa dell'ultimo singolo di David Bowie, il leggendario Duca bianco che domenica se ne e' andato. Venerdi' aveva compiuto 69 anni e nello stesso giorno aveva pubblicato il suo nuovo disco: 'Blackstar'. Si e' spento circondato dall'affetto dei suoi cari "dopo diciotto mesi di battaglia contro il cancro", ha fatto sapere la famiglia sulla pagina ufficiale Facebook. Poco dopo la notizia e' stata confermata dal figlio, il registra Duncan Jones noto anche come Zowie Bowie, con un messaggio accompagnato da una foto di entrambi, lui piccolo insieme al padre: "Davvero addolorato e triste nel dire che e' vero. Saro' fuori dalle reti sociali per un po'. Grande affetto a tutti".
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Addio dunque a una delle figure piu' leggendarie della musica mondiale. Ziggy Stardust, primo dei suoi tanti alias (ma in realta' si chiamava David Robert Jones), autore di classici come 'Starman', 'Rebel Rebel', 'Fame' o 'Heroes', era nato l'8 gennaio 1947 da una umile famiglia a Brixton, quartiere multietnico a Londra sud, dove e' subito cominciato il pellegrinaggio al grande murale che lo ritrae.
L'estro della rock star al cinema
Le voci sulla sua salute declinante si erano rincorse negli ultimi tempi, ma mai erano state avallate ufficialmente. In pubblico Bowie aveva cantato l'ultima volta nel 2006, in un concerto a New York per beneficenza. Due anni prima aveva subito un delicatissimo intervento cardio-chiururgico. Innovatore e capace di esplorare nuovi territori musicali l'artista aveva saputo coniugare talento, successo commerciale e ambiguita', ed e' sempre riuscito a influenzare generazioni di musicisti, anche molto distanti: dall'intero movimento glam a Lady Gaga, Placebo, Marilyn Manson, Boy George.
Seppe resuscitare dall'oblio icone quali Lou Reed o Iggy Pop, e lanciare in orbita personaggi di nicchia come Eno. Polistrumentista, attivo anche nel cinema, a teatro, nella pittura, un'infatuazione fin dalla prima ora per il mimo,ha sperimentato per tutta la vita, passando dal folk al glam rock alla dance fino all'elettronica, sempre intingendo il tutto nella psichedelia. Una catena ininterrotta di successi: da 'Life on Mars?' a 'Under Pressure', da 'Dancing in the Street' a 'Tonight'. Leggendari i duetti con i Queen, Mick Jagger, Tina Turner, Annie Lennox, diventati pietre miliari.
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Univoco e sentito il tributo del mondo dello spettacolo e della cultura. Da Madonna a Russell Crowe, dai Rolling Stones a Cher passando per Kanie West, vip e personaggi dello spettacolo piangono la scomparsa del mito. Persino in Vaticano il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, ha deciso di rendere omaggio al cantautore con i celebri versi di 'Space Oddity': "Ground Control to Major Tom - Commencing countdown, engines on - Check ignition and may God's love be with you". Dio sa con te. Piu' di 140 milioni di dischi venduti, e anche il milione di visitatori raggiunto dall'esposizione itinerante in corso 'David Bowie Is', confermano il successo planetario in oltre cinque decenni di carriera, testimoniato dagli oltre tre milioni di 'tweet' nelle prime quattro ore dalla notizia. (AGI)
(11 gennaio 2016)