L'ultimo bambino dello Zoo di Roma
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L'ultimo bambino dello Zoo di Roma

stefano bassi
zoo biodiversita animali
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Bioparco di Roma
Agf - Bioparco di Roma
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"Ritengo necessario che l'opinione pubblica abbia una visione generale su larga scala dei problemi ambientali, a mio avviso è molto importante avere a disposizione strutture come giardini zoologici o musei di storia naturale che ci aiutino a comprendere il mondo. Poi i giardini zoologici lavorano in un network, sono collegati a livello nazionale, continentale e mondiale e quindi portano avanti dei programmi di riproduzione di specie rare assai importanti"."Quando le situazioni lo consentono, con tantissime attenzioni e sforzi, questi animali possono tornare negli habitat originali. Ci sono sempre più progetti di reintroduzione in natura di specie scomparse o in grave pericolo d'estinzione, che utilizzano le popolazioni negli zoo come serbatoi di variabilità genetica e salvataggio in alcuni casi di specie estinte. Questo vale solo per alcune specie, per altre io ritengo che gli zoo abbiano uno scopo educativo che non è sostituibile da mezzi elettronici, non perché le informazioni non siano sufficienti". "Il contatto diretto è un tipo di esperienza fondamentale, questa purtroppo diventa una cosa sempre più rara con le nuove tecnologie, creando dei problemi di tipo psicologico alle nuove generazioni. Sono del parere che qualsiasi struttura che incoraggi il contatto diretto tra mondo naturale, la biodiversità e le nuove generazioni, vada difesa e supportata".
Bioparco di Roma
Agf - Bioparco di Roma
"Nel nostro Paese si ha una visione negativa degli zoo da una parte c'è una cultura italiana poco interessata alle scienze naturali in particolare, dall'altra forse gli zoo dovrebbero aumentare gli sforzi per farsi riconoscere come strutture gestite con criteri scientifici che non solo contribuiscono a educare e sensibilizzare l'opinione pubblica, ma che devono in qualche modo informare di più delle attività scientifiche e gestionali che stanno dietro alla vita di un giardino zoologico. Tutte attività che sono molto complesse e richiedono una maggiore conoscenza della biodiversità, del comportamento animale, di alcuni aspetti ecologici e anche di alcuni aspetti politici. Purtroppo c'è tanta ignoranza ancora sull'argomento, i progetti di reintroduzione sono progetti difficili e costosi, gli animali vanno seguiti e le popolazioni locali devono essere coinvolte. Tutti questi aspetti, in Italia, sono conosciuti da un numero veramente esiguo di esperti e ovviamente questo fa si che l'opera degli zoo, ma in generale della conservazione dell'ambiente, sia molto sottovalutata. Ci vuole un'accettazione sociale della fauna selvatica, degli ambienti naturali, ci vuole forse un modello di sviluppo che sia anche diverso e più lungimirante".
Bioparco di Roma
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