AGI - Tra la folla silenziosa radunata stamane attorno al palazzo del Consiglio regionale, il suono dei tamburi e un canto ancestrale hanno scandito stamane a Cagliari il passaggio dei bambini ai quali sono stati affidati i plichi, infiocchettati, con le prime firme a sostegno della proposta di legge Pratobello 2024 contro la speculazione energetica in Sardegna. "Sono un dono che noi popolo facciamo ai nostri politici", è stato spiegato dal palco di una delle più imponenti manifestazioni mai organizzate sotto il palazzo dell'Assemblea sarda.
I plichi sono stati consegnati ai consiglieri regionali presenti sotto il palazzo, in un momento di grande partecipazione emotiva, in cui partecipanti al flash mob hanno liberato, ma senza rilasciarli nel cielo, le decine di palloncini arancioni utilizzati per formare il numero delle firme raccolte quest'estate a sostegno della proposta di legge, 210.729. I palloncini saranno poi regalati alle persone, che potranno tenere con sé i semi antichi contenuti all'interno.
Una manifestazione dal valore fortemente simbolico, trasmessa in diretta tv, accompagna stamattina la consegna della pdl e delle tantissime firme che la sostengono. I manifestanti, lungo un percorso segnato da un lungo drappo azzurro, si passano l'uno con l'altro, in una catena umana, le scatole con le firme che vengono portate dentro il palazzo.
Gli ottanta sindaci presenti si confondono fra le folla: quasi nessuno di loro indossa le fasce tricolori, altro gesto simbolico di contestazione verso lo Stato italiano, contro il quale uno dei portavoce della manifestazione, il sindaco di Orgosolo (Nuoro) Pasquale Mereu, ha chiesto alla Regione di aprire un conflitto istituzionale sulla partita degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili.
(video di Eleonora Bullegas)
Cosa prevede la proposta di legge
I promotori della proposta di legge non ritengono sufficiente la legge regionale 5 del 3 luglio scorso 'Misure urgenti per la salvaguardia del paesaggio e dei beni paesaggistici e ambientali', impugnata ad agosto dal governo, che ne ha addirittura chiesto la sospensione immediata alla Consulta. Il testo blocca, con alcune eccezioni, per massimo 18 mesi, fino all'entrata in vigore della mappa sulle aree idonee (il ddl è all'esame delle commissioni consiliari in questi giorni) l'installazione di nuovi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili in Sardegna, ma nulla può su quelli già in costruzione o già autorizzati.
Nell'isola sono stati presentati progetti per una potenza complessiva che sfiora i 55 gigawatt, una quantità di energia in grado di soddisfare il fabbisogno di 50 milioni di abitanti, in una regione che ne conta 1,6 milioni. Il decreto sulle aree idonee del 21 giugno scorso assegna alla Sardegna un obiettivo di 6,2 GW. Il rischio è che anche la proposta di legge 'Pratobello 2024', se approvata nella sua versione originaria, possa essere impugnata dal governo. Ma la manifestazione di oggi è soprattutto il segno della determinazione dei sardi a voler decidere in autonomia come governare la transizione energetica, sottraendosi a eventuali speculazioni, e a tutelare ambiente e paesaggio dell'isola dall'invasione di pale eoliche e impianti fotovoltaici.