AGI - Succede, si chiama "bello della diretta", o forse "brutto". È la foga che si mette nel presentare un ospite, o un servizio, un argomento. E in testa le parole scorrono come dovrebbero. Ma poi qualcosa si inceppa e quel testo magari letto mille volte prima di pronunciarlo, quel nome che non può essere che quello e soltanto quello, si trasforma e prende una piega assurda.
Per chi lavora con testi scritti la colpa un tempo si dava al tipografo, ora al più impersonale correttore automatico, ma in video non c'è scaricabarile che tenga. E così lo sbarco in Normandia, quel D-day che resta uno spartiacque non soltanto per la seconda guerra mondiale, ma soprattutto per la storia moderna, si sposta di diverse centinaia di chilometri, attraversa tutta la Francia e approda non si sa come in Lombardia, che il mare lo ha sempre sognato e per uno sbocco sul Mediterraneo ha condotto guerre infinite.
È toccato al conduttore di Unomattina Estate, Domenico Marocchi. La voce ferma, il tono deciso, lo stile un po' enfatico: ingredienti indispensabili per un annuncio perfetto, ma anche per una gaffe irrimediabile. L'assonanza tra Lombardia e Normandia c'è, ma non si trattava di comporre una rima. C'era da scegliere tra l'una o l'altra.