AGI - "Esattamente un anno fa sono stata nominata direttrice dell'AGI. Un traguardo personale importante anche perché avevo passato una parte della mia carriera all'estero. Le vicende personali di un giornalista e non solo, si intrecciano in maniera forte con quelle lavorative quindi io il 6 marzo dello scorso anno ho aperto una nuova strada facendomi carico di responsabilità, ma anche difficoltà accentuate dall'essere donna". Ha iniziato così il suo intervento la direttrice dell'AGI, Rita Lofano, al convegno "La violenza della disinformazione" organizzato in collaborazione con l'Ambasciata del Canada in Italia.
"Tutto si regge insieme: la tecnologia, l'essere donna, il giornalismo e la questione della parità di genere. L'Agi è stata fondata nel 1950 e da allora ci sono stati solo due direttori donna, me compresa. Quando manca il punto di vista femminile nel mondo dell'informazione, ripeto spesso che manca una parte della verità" - ha spiegato - "L'intelligenza artificiale e la rete di femminile hanno solo il sostantivo. Sul web prevale una cultura patriarcale, se non sessista, e questo rappresenta un terreno fertile per la disinformazione. Il web ha cancellato la mediazione, non ci sono differenze e distinguo, perché l'obiettivo è l'engagement".