Archiviazione per tutti gli imputati in quanto "le indagini svolte non hanno supportato le ipotesi iscritte". Si è conclusa così al Tribunale di Roma la vicenda giudiziaria nota come "Vatileaks", che anche al Tribunale della Città del Vaticano si era di fatto sgonfiata nei due processi come una bolla di sapone. A piazzale Clodio, dove si è indagato su vicende originate da esternazioni telefoniche di Francesca Immacolata Chaouqui in realtà neppure collegate a quei processi, non c'è stato bisogno di un dibattimento. È apparso chiaro ai pm Nicola Maiorano e Stefano Pesci che nessun illecito era contestabile agli indagati. E il gip Cinzia Parasporo non ha potuto che disporre l'archiviazione nei confronti dei 9 indagati.
Il primo nome che appare nel provvedimento è quello di Mario Benotti, un laico cattolico molto in vista in Vaticano, già alla guida di Rai International e poi approdato a Palazzo Chigi con incarichi importanti. Tra i prosciolti anche i giornalisti Alessandro Sallusti e Enrico Cisnetto, ma a colpire nell'elenco è il nome di Paolo Berlusconi, fratello dell'ex premier, coinvolto da alcune esternazioni della Chaouqui che voleva "silenziare" il vaticanista del Giornale Fabio Marchese Ragona, troppo critico nei suoi confronti. Le accuse riconosciute dagli stessi pm come infondate erano tutte scaturite da intercettazioni telefoniche della ex consigliera della Cosea, l'organismo voluto da Papa Francesco per mettere ordine nella giungla degli enti economici del Vaticano.