Tutti i casi in cui i giudici hanno scavalcato la scienza 
Tutti i casi in cui i giudici hanno scavalcato la scienza 
ADV
ADV

I casi in cui i giudici sono intevenuti su questioni scientificamente controverse

  • Il 16 dicembre 1997 Carlo Madaro, all'epoca Pretore a Maglie (in provincia di Lecce) obbligò l'azienda sanitaria salentina a somministrare la somatostatina a un bambino di soli due anni colpito da un tumore al cervello. Dopo di lui, sempre in Puglia, firmarono decreti analoghi anche altri 16 suoi colleghi. Furono proprio queste prese di posizione da parte di un numero sempre crescente di pretori, non solo in Puglia, ma in tutta Italia, a favorire la diffusione della terapia Di Bella, che non aveva però ottenuto nessun tipo di riconoscimento da parte della scienza.
  • Nel 2012 la magistratura è intervenuta anche sul caso stamina. Con la sentenza del giudice del lavoro di Venezia, venne scardinato il divieto di somministrazione della controversa terapia a base di cellule staminali che era stata imposta dalla Agenzia Nazionale del farmaco (Aifa). Anche in questa occasione, a favore del professor Vannoni e della sua terapia, che non aveva superato nessun percorso di validazione scientifico e sperimentale, intervennero anche altre numerose sentenze di tribunali in diverse parti d'Italia:
    • Catania
    • Trento
    • Marsala
    • Firenze
  • Interventi della magistratura, anche in assenza di evidenze scientifiche, si sono verificate anche in altri settori. Per esempio nel campo delle biotecnologie, e, più specificamente, sulle questioni legate agli organismi geneticamente modificati e ai cloni. Clamoroso, nel 2000 il sequestro del toro Galileo, il primo toro nato con tecniche di clonazione.
  • Sempre nel 2012 ci fu un intervento della magistratura che impose la distruzione delle piante geneticamente modificate che venivano studiate presso gli impianti dell'Università 'La Tuscia' di Viterbo.

Cosa sappiamo fino a questo momento

  • Da sorgenti naturali come elettricità nell'atmosfera e campo magnetico terrestre.
  • Da sorgenti artificiali come:
    • elettrodomestici
    • radio
    • televisioni
    • telefoni cellulari
    • dispositivi medicali

I cellulari fanno male? E aumentano il rischio di cancro?

Cosa diono i principali studi epidemiologici

Lo studio più importante per numero di soggetti coinvolti è lo studio Interphone. Complessivamente l'analisi, cominciata nel 2000, non è riuscita a trovare un'associazione tra il cancro e l'utilizzo del telefonino, ma avrebbe evidenziato un aumento del rischio di sviluppare il glioma (un tumore cerebrale) tra chi aveva passato al cellulare più di mezz'ora al giorno negli ultimi 10 anni. Come evidenzia l'Oms, anche questo dato è da prendere con le molle perché i ricercatori stessi concludono che è complicato stabilire un nesso causale tra le due cose.

La posizione ufficiale dell'Oms

ADV