"Non comprendo quali possano essere le ragioni delle polemiche seguite alla mia scelta, se non la paura di avere maggiore trasparenza e maggiore meritocrazia nel mondo dell'Accademia e della Ricerca". Lo dice all'AGI Lorenzo Fioramonti, sottosegretario alla Pubblica Istruzione, in merito alle polemiche di queste ore sulla nomina di Dino Giarrusso, ex 'inviato' del programma tv Le Iene, fra i suoi collaboratori al ministero.
"Vorrei precisare alcune cose - spiega Fioramonti - ho nominato Giarrusso mio segretario particolare già nel mese di luglio, perché ho grande stima delle sue capacità e perché la legge prevede - appunto - che ciascun ministro, viceministro e sottosegretario debba nominare quale segretario particolare una persona di propria fiducia. So bene che nel ministero esistono già sistemi ispettivi per scongiurare ogni possibile anomalia, ma so altrettanto bene che le anomalie nell'università italiana persistono, nonostante l'impegno di tantissime persone valide e oneste che ogni giorno faticano per mantenerla a livello di eccellenza - aggiunge l'esponente di governo - sentirsi dire 'a questo concorso meglio che non partecipi' è un'umiliazione inaccettabile che nessun ricercatore o docente italiano deve più subire, e questi atteggiamenti vergognosi, lo ricordo, sono fra le ragioni che hanno determinato la tanto dolorosa fuga dei cervelli, la migrazione di alcuni tra i nostri migliori studenti in nazioni che premiano il merito e la trasparenza senza compromessi. Questo ha impoverito l'Italia, e non deve più accadere".
"In questi mesi di attività di governo - prosegue Fioramonti - ho già ricevuto delegazioni di ricercatori arrabbiati e centinaia di segnalazioni (aumentare ulteriormente dopo questo annuncio), che non riesco neanche a leggere tutta per questioni di tempo. Per questa ragione, per scoraggiare ogni possibile sopruso e incoraggiare invece chi volesse denunciare ingiustizie subìte o potenziali, ho chiesto a Dino Giarrusso - che come ho scritto avrà diversi compiti all'interno del mio ufficio - di occuparsi anche della raccolta e della valutazione di segnalazioni in merito. Noi perseguiamo la trasparenza assoluta e incoraggiamo chiunque voglia opporsi alle distorsioni che inquinano il nostro sistema universitario: il cambiamento passa anche da qui, piaccia o non piaccia".
"Non comprendo quindi quali possano essere le ragioni delle polemiche seguite alla mia scelta, se non la paura di avere maggiore trasparenza e maggiore meritocrazia nel mondo dell'Accademia e della Ricerca. Ma c'è di più: mi auguro che un domani si possa studiare e poi creare un vero e proprio ufficio di difensore civico al MIUR perché è fondamentale che la pubblica amministrazione ascolti con quanta più forza possibile chi vuole segnalare potenziali abusi, e si adoperi affinché certe vicende non si verifichino mai più", conclude Fioramonti.