Articolo aggiornato alle ore 18,58 del 18 febbraio 2018.
"Il vicepresidente della Regione Auvergne-Rhone Alp, Etienne Blanc, che ringrazio, mi ha comunicato una buona notizia: in una riunione con la Commissione, l'Unione europea ha confermato la disponibilità a finanziare al 50% non solo il tunnel di base della Torino-Lione ma anche le tratte nazionali di avvicinamento. In questo modo si dimezzerebbe il costo della tratta nazionale da 1,7 miliardi a 850 milioni e si abbasserebbe di un ulteriore 10% il costo del tunnel di base".
A riferirlo il presidente del Piemonte Sergio Chiamparino, che aggiunge: "Una buona ragione in più perché domani Telt dia il via libera ai nuovi bandi per 2,3 miliardi per continuare il lavori in corso e perché il governo Conte-Salvini-Di Maio metta da parte le pantomime elettorali, che mettono a rischio i finanziamenti europei e si assuma la responsabilità politica di dare il via all'opera".
Leggi anche: Tav La verità dei fatti
In mattinata era stato il presidente della Commissione Trasporti, il leghista Alessandro Morelli a dichiarare: "La Tav non si è fermata. Basta leggere i giornali di oggi. Noi siamo sempre della solita posizione, non abbiamo cambiato idea. Secondo noi la Tav deve essere conclusa per il bene dell'Italia". Ancora Morelli intervenuto alla trasmissione Agorà su Raitre: "Ricordo che anche il Sole 24 Ore ha riportato che le aziende stanno facendo una vera e propria corsa per concludere i bandi e le assegnazioni. La Tav è un'opera che vedrà la luce nel 2030, mentre ci sono le indagini, ci sono le discussioni".
La lettera a Telt
E alla vigilia del cda di Telt, le componenti del Comitato "Si Torino va avanti" hanno inviato una lettera al presidente della società Hubert du Mesnil, al direttore generale Mario Virano e ai componenti del consiglio, per chiedere di "proseguire l'opera che è legge dello Stato".
Una richiesta formulata "alla luce delle pressanti sollecitazioni - scrivono le madamin - che continuamente riceviamo dai cittadini italiani". "Come hanno dichiarato negli scorsi giorni - ricordano le componenti del Comitato - il ministro francese Elisabeth Borne e la commissaria europea Violeta Bulc, non esistono le condizioni per continuare a tenere in sospeso il lancio delle gare d'appalto. La lettera a firma congiunta Borne e Toninelli, che autorizzava la sospensione dell'avvio dei lavori, ribadiva la scadenza del 31 dicembre 2018 ed era subordinata alla presentazione alla Francia dei risultati dell'analisi costi benefici commissionata dal Governo italiano".
"La Francia - si dice ancora - si è già espressa in merito ribadendo la scelta di realizzare l'opera. Non esiste alcuna condizione per non procedere nel lancio delle gare d'appalto, come da decisioni già assunte dal Parlamento italiano nell'ambito dell'Accordo Internazionale Italia-Francia in vigore dal 1 marzo 2017. Ricordiamo che gli impegni assunti e i contratti già firmati con l'Unione Europea potrebbero comportare una perdita di almeno 813 milioni di euro come finanziamento e la responsabilità erariale in capo a tutti i soggetti inadempienti".
"Migliaia di cittadini ed amministratori che sono scesi in piazza a Torino il 10 novembre e il 12 gennaio - concludono - hanno manifestato la volontà di mantenere l'Italia collegata al resto dell'Europa e del mondo attraverso infrastrutture moderne ed efficienti".