E' finito in tragedia il tentativo di record mondiale di immersione a una profondità di 333 metri da parte di Sebastian Marczewski: il sub polacco è morto nelle acque di Tignale, nel lago di Garda, dove si stava allenando. Nel pomeriggio durante una discesa di allenamento l'uomo non è più riuscito a risalire. Scattato l'allarme, il corpo del sub è stato poi localizzato a oltre 150 metri di profondità.
Marczewski è il quarto sommozzatore polacco ad aver perso la vita nel Benaco negli ultimi tre anni.
L'obiettivo del sub era di superare il record raggiunto dal palombaro egiziano Ahmed Gabr nel 2016: 332 metri di profondità raggiunti nelle acque del Mar Rosso. Il tentativo di Marczewski, ricorda Brescia Today, rientra nella categoria del “circuito aperto”: significa che per raggiungere quelle profondità gli atleti possono utilizzare delle bombole di ossigeno.
Marczewski era già stato sul lago di Garda, nell'estate del 2017 e al largo di Campione si era immerso a 240 metri di profondità. La scelta di questo specchio di lago è determinata dal fondale, che appena fuori Limone sprofonda vertiginosamente.
Nei piani dell'organizzazione, Marczewski doveva essere accompagnato nella “zona X” a bordo della piattaforma galleggiante e da lì immergersi con l'aiuto di pesi. Il sub era nato e cresciuto a Stalowa Wola, cittadina polacca di oltre 60 mila abitanti tra Czestochowa e Lublino, a circa 250 chilometri di distanza dalla capitale Varsavia. Aveva 41 anni ed era un ex militare: aveva combattuto in Afghanistan, dove per l'esplosione di una mina aveva subito danni permanenti alla spina dorsale. L'incidente non gli aveva impedito di diventare istruttore subacqueo certificato e tentare l'impresa che gli è stata fatale.