Si sa qualcosa in più sui quattro balordi che la notte di venerdì scorso hanno abusato di una giovane polacca e picchiato e rapinato il suo ragazzo, costretto ad assistere inerme alla scena. Si tratta di quattro giovani nord africani, probabilmente piccoli spacciatori della zona, già noti alle forze dell'ordine. Lo ha rivelato "il traffico telefonico della zona, le impronte sui reperti, alcune testimonianze di chi bazzicava a Miramare quella notte e le immagini delle telecamere di sorveglianza che hanno ripreso la banda responsabile del doppio efferato crimine di venerdì scorso", come scrive Il Corriere della Sera. Ma lo rivela anche il pestaggio e lo stupro ai due amici polacchi nel bagno 130 e la violenza con rapina alla trans sulla vicina Statale.
Le prove che incastrano i 4 nordafricani, ancora in fuga
E, naturalmente, i racconti delle vittime, in particolare della trans, e le loro indicazioni sui primi sospettati. Risultato dell’attività investigativa: la banda sarebbe composta da quattro giovani nordafricani e la pista, obbligata, è quella di chi è già conosciuto alle forze dell’ordine. La procura della repubblica di Rimini indaga in particolare negli ambienti degli spacciatori della riviera romagnola.
La 26enne, scrive il Corriere della Sera, sarebbe dovuta ripartire sabato in pullman con altri cinquanta connazionali, tutti giovani e per la maggior parte universitari, giunti in Romagna una settimana prima. Il branco dalla spieggia si è poi spostato verso la Statale e ha violentato ripetutamente una transessuale peruviana.
"Volevano attaccar bottone"
"Prima volevano attaccar bottone, poi siamo andati sulla sabbia, hanno picchiato il mio amico e mi hanno portato in riva al mare per…". Così la 26enne polacca, come si legge su Tgcom24, ha raccontato agli inquirenti quanto accaduto dopo che, per scattare qualche foto, era andata in spiaggia con un suo amico e dove i due sono stati aggrediti da quattro uomini. Lui è stato tramortito con un colpo di bottiglia. Lei è stata trascinata sulla battigia e stuprata a turno dai quattro che alla fine l’hanno buttata in acqua. Da qui è uscita e ha raggiunto l’amico. Insieme sono poi arrivati sul lungomare dove una prostituta ha dato l’allarme.
"Sembravano nordafricani", la prima ricostruzione
I 26enni polacchi aggrediti, scrive Vanityfair, hanno raccontato agli investigatori che avevano la "pelle olivastra" e che "sembravano nordafricani": una descrizione scarna che però già collimava con quella della trans peruviana che, stando a quanto ricostruito dagli investigatori, il gruppo avrebbe aggredito e violentato poco dopo. I giovani sembrerebbero aver agito sotto l'effetto di sostanze stupefacenti.
"Lo stupro dopo una notte di sballo"
Come scrive Repubblica, il questore Maurizio Improta sostiene che "gli autori dell'aggressione dello stupro erano, spero di non essere smentito dalle indagini, reduci da una notte di sballo con abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti", Le due vittime sono state portate in ospedale, mentre già all'alba la Scientifica ha perlustrato la zona per individuare e fermare gli autori della duplice aggressione. Gli inquirenti stanno raccogliendo le immagini dei circuiti di video-sorveglianza della zona per cercare di dare un volto agli stupratori, o almeno trovare dettagli sulle loro caratteristiche fisiche, scrive La Stampa. Resta lo choc per un episodio gravissimo che "sconvolge per la sua brutalità e bestialità", parole degli esponenti dell’amministrazione locale.
La vittima: "Voglio tornare a casa"
Intanto la ragazza polacca violentata ha lanciato un appello per poter rientrare in patria: "Vi prego, aiutateci a tornare a casa", come viene riportato dall'edizione locale dl Resto del Carlino. "Vogliamo solo tornare in Polonia e metterci alle spalle il prima possibile questo incubo. Anche se sarà impossibile dimenticare quello che ci è successo".