La Liguria e l'Emilia Romagna possono dirsi escluse al momento da ogni coinvolgimento nella fase di rientro nell'atmosfera terrestre della stazione spaziale cinese Tiangong-1, rientro che sulla base degli ultimi dati forniti dalla Agenzia Spaziale Italiana (ASI) durante il nuovo incontro del tavolo tecnico che si è tenuto oggi pomeriggio presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile è previsto in atmosfera ad 80 km per le 00.34 di domani notte, quindi inizio di lunedì di Pasquetta, con una finestra di incertezza tra le 5 e le 10 ore. E all'interno di questo arco temporale, le finestre di interesse per l'Italia, al momento riguardano il potenziale coinvolgimento di tutte le regioni del centrosud: Toscana, Lazio, Marche, Abruzzo, Umbria, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. Nelle ipotesi fatte invece in precedenza c'erano per l'appunto anche Liguria ed Emilia Romagna.
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La possibilità che uno o più frammenti della stazione spaziale Tiangong-1 possano cadere sul territorio italiano (terre emerse) corrisponde a una probabilità stimabile intorno allo 0,2%. Le previsioni di rientro sono soggette a continui aggiornamenti perché legate al comportamento della stazione spaziale stessa rispetto all'orientamento che assumerà nello spazio e agli effetti che la densità atmosferica imprime agli oggetti in caduta, nonché a quelli legati all'attività solare.
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Il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, in base agli aggiornamenti forniti dal tavolo tecnico riunito in seduta permanente, valuterà nelle prossime ore la convocazione del Comitato Operativo nazionale, sia per analizzare gli scenari che per prendere le dovute decisioni in tempo reale. E in riferimento agli aggiornamenti che perverranno nelle prossime ore, l'ufficio stampa del Dipartimento provvederà a dare informazioni tecniche agli organi di stampa e a pubblicare gli aggiornamenti sul sito istituzionale del Dipartimento.