Finestre chiuse o finestre aperte? Lo smog nella Pianura Padana fa discutere, soprattutto a Torino, dove le micropolveri hanno doppiato il limite consentito dalla legge e costretto al blocco delle auto Euro3 ed Euro4. Addirittura l’astronauta Paolo Nespoli ha pubblicato su Twitter una foto il nord Italia fa sfoggio di una cappa di smog che arriva dalle Alpi all’Emilia Romagna. Le misure restrittive adottate in questi giorni, ha spiegato l’assessore, sono necessarie per tutelare la salute dei cittadini, dal momento che in città la concentrazione di Pm10 è schizzata a 114 microgrammi per metro cubo, con un limite di 50 microgrammi. L’assessore all’Ambiente della città sabauda, Alberto Unia, ha invitato i cittadini a evitare di camminare vicino alle strade trafficate e a tenere le finestre chiuse. Ma per quest’ultimo consiglio è stato molto criticato: "Io dormo con la finestra aperta, vado in bici e se ho tempo corro. L'invito a tenere porte e finestre chiuse mi pare eccessivo", ha replicato il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino.
Il consiglio di Unia, come ha dovuto precisare lui stesso in un’intervista a Repubblica, non è mirato a tenere lo smog fuori dalle abitazioni, ma a contenere la dispersione termica: "L'invito a tenere porte e finestre chiuse è per evitare che scattino i riscaldamenti. Si mantiene il caldo in casa ". E conseguentemente si contengono i consumi derivanti da un uso non necessario dei termosifoni, ancora più pressante data la quantità di infissi antiquati.
Coordinamento antismog dal Piemonte al Friuli
Intanto, in giornata la giunta regionale ha approvato le nuove misure che verranno applicate in tutta la Pianura Padana. Come scrive Repubblica, “il provvedimento approvato dalla giunta, il cosiddetto semaforo, entrerà in vigore dal primo di novembre ‘ma se qualcuno vuole anticipare faccia pure purché in modo omogeneo’ spiega Chiamparino. Le norme prevedono due livelli: quello arancione si attiva dopo 4 giorni di superamento del livello di Pm10 e prevede blocco di euro 4 diesel dalle 8.30 alle 18.30 e di euro 3 diesel a uso commerciale fino alle 12.30. Il livello rosso scatta invece dopo 10 giorni e prevede anche lo stop dei diesel euro 3 commerciali fini alle 18.30 e degli euro 4 commerciali alle 12.30”.
Fuori 26 gradi, in Comune il riscaldamento acceso
Torino è situata nella zona climatica ‘E’, come scrive Torino Today, “quella che prevede l'accensione dei termosifoni dal 15 ottobre al 15 aprile, con un numero massimo di 14 ore al giorno. Quello di quest'anno è un autunno caldo dal punto di vista delle temperature. In centro a Torino, in questi giorni, il termometro si attesta regolarmente sui 25-26 gradi, gente in maniche corte e sandali e niente pioggia, quindi inquinamento dell'aria alle stelle. Eppure il riscaldamento negli edifici pubblici e nei condomini dove gli impianti sono centralizzati, è già a pieno regime da diversi giorni”.
Interviene la procura
Intanto la Stampa fa sapere che “sull’inquinamento a Torino, la procura ha aperto un fascicolo, per ora a carico di ignoti, dopo la denuncia - molto documentata - di un cittadino. Il titolo di reato è l’inquinamento ambientale. Indici di mortalità che appaiono più elevati di quelli attesi: sono questi, secondo indiscrezioni, i primi esiti di un accertamento epidemiologico commissionato dalla procura di Torino a un esperto di Firenze sugli effetti dell’inquinamento ambientale in città. I dati sono in linea con una serie di studi - di affidabilità variabile - già effettuati nel corso degli anni, e dovranno essere approfonditi. Gli inquirenti hanno affidato al nucleo Noe dei carabinieri il compito di svolgere accertamenti”.
Il nord affronta una situazione eccezionale
Ma se Torino piange, Milano non ride. La situazione smog nella città meneghina e nelle principali città del Nord, secondo il Corriere della Sera, “è ben oltre i livelli di guardia. Il rapporto Mal’aria di Legambiente segnala che 24 centri urbani hanno già superato i limiti di legge. La maglia nera tocca a Torino che ha collezionato nel 2017 66 giorni di superamento dei limiti .
Seguono Cremona, Padova e Milano. Nel capoluogo lombardo le ultime rilevazioni dicono che la concentrazione di polveri è il doppio rispetto al consentito. La norma stabilisce che sia consentito il superamento dei livelli di smog e PM10 per 35 giorni all’anno. Per questa ragione i sindaci stanno per adottare divieti e stop al traffico. Torino, Piacenza, Reggio Emilia, Modena e Ferrara fermeranno i diesel euro 4 e imporranno temperature di 19 gradi nelle case. A Milano gli impianti di riscaldamento (complici anche le temperature alte) restano spenti”.
In Italia 60mila morti l’anno per inquinamento
Intanto Metro fa il punto della situazione sulla situazione dell’inquinamento in Italia ed Europa: “Lo dicono le cifre: in Italia, a causa dell'inquinamento, muoiono 57mila persone all'anno, un dato peggiore rispetto ai principali partner europei come Spagna, Francia e Germania. Lo rivela lo studio di Global Alliance on Health and Pollution (Gahp) pubblicato da Lancet, che raccoglie le statistiche verificate provenienti da governi e istituzioni. In proporzione rispetto al numero totale di decessi in Italia, quelli dovuti all'inquinamento di aria, acqua, suolo e del posto di lavoro sono l'8,35%. Tra i Paesi dell'Europa occidentale, quello italiano rappresenta un record negativo: se è in linea con quello del Regno Unito, dove il tasso percentuale dei morti per l'inquinamento è dell'8,39%, Francia (5,70%), Spagna (5,81%) , Belgio (8,59), e Germania (6,61%) registrano dati più confortanti”. A livello continentale, peggio dell'Italia fanno i Paesi balcanici come Serbia, Montenegro, Bosnia e Erzegovina, Albania e Croazia, oltre a quelli dell'Est come Georgia, Macedonia, Romania e Bulgaria”.