Una "dieta" ai limiti del digiuno. Contatti con l'esterno ridotti al minimo. Donazioni obbligatorie spacciate per offerte volontarie. È una vita da semi schiavi quella vissuta dagli adepti della "psico-setta" attiva tra le Marche e l'Emilia-Romagna, scoperta dalla Polizia di Stato di Ancona.
Quattro le persone indagate a vario titolo per associazione a delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù, maltrattamenti, lesioni aggravate ed evasione fiscale. Uno è un nome noto del macrobiotico made in Italy, quello di Mario Pianesi, 74 anni, nato a Tirana da madre montenegrina e padre marchigiano, titolare di un impero del settore e di riconoscimenti internazionali più o meno prestigiosi; con lui nei guai anche la moglie e altri due stretti collaboratori. Pianesi propagandava l'alimentazione alternativa come terapia contro malattie altrimenti incurabili.
Ma secondo gli investigatori, il vero obiettivo dell'associazione era quello di manipolare gli associati, spesso in condizioni di fragilità psicologica, per gestirne la vita e pretendere da loro soldi e prestazioni d'opera. Le indagini sono partite nel 2013, dopo la denuncia di una giovane, una delle 8 vittime accertate della setta, che ha raccontato di aver creduto ai racconti sui benefici "miracolosi" della dieta salvo andare incontro ad uno spaventoso deperimento fisico ed arrivare a pesare appena 35 chili. A nulla era valso esibire analisi con valori - di emoglobina, ad esempio - spaventosamente sballati: per i teorici delle cinque diete Mario Pianesi, certi valori non valgono per il popolo macrobiotico, i farmaci 'non curano, tolgono solamente i sintomì, 'la medicina uccidè e "i medici sono assassini".
Bisogna fare bene tutto quello che lui ci dice di fare, in modo da poter guarire sia le malattie fisiche che quelle dell'anima
"Mario ha già pensato a tutto per noi - dicevano tra di loro gli adepti - bisogna fare bene tutto quello che lui ci dice di fare, in modo da poter guarire sia le malattie fisiche che quelle dell'anima, in modo da ripulire il nostro Karma". Ma c'era chi veniva umiliato in pubblico solo per aver derogato alla dieta concedendosi una merendina, chi veniva spinto a lasciare il lavoro e chi a troncare i rapporti con amici e parenti. "Qualsiasi messa in discussione, ragionamento, domanda sul perché fare o non fare, mangiare o non mangiare, era soltanto una perdita di tempo perché Mario aveva già sperimentato su di sé, sacrificandosi con infinito amore per noi e l'umanita'". Morale: "I farmaci non curano, tolgono semplicemente i sintomi, la medicina uccide, i medici sono degli assassini"
Secondo gli investigatori, tutta la loro vita era gestita dal 'maestro', che si avvaleva dei suoi uomini più fidati, facenti parte della "segreteria", attraverso "capizona" e "capicentri". L'analisi dei flussi di una cinquantina di conti correnti bancari e postali ha consentito di individuare i movimenti di denaro entrati nelle casse della psico-setta, attraverso un collaudato sistema di "offerte".
In caso di mancata adesione, veniva avviato una sorta di processo sommario al cospetto di tutta la comunità dei macrobiotici allo scopo di deridere e colpevolizzare il 'reprobo', invitato a fare pubblica ammenda. Chi non riusciva a far fronte alle "donazioni" poteva incorrere nell'espulsione. E alcune delle persone sentite dagli investigatori hanno raccontato come - una volta fuori, senza lavoro e lontane da parenti e amici - si siano trovate a vivere situazioni di disperazione e di isolamento: costrette a vendere casa o a rivolgersi, per poter mangiare, all'aiuto della Caritas.