Nel computer della donna di Prato, arrestata per violenza sessuale sul minore da cui ha avuto anche un figlio, sono stati trovati accessi a siti pedopornografici. Lo ha detto il procuratore capo di Prato, Giuseppe Nicolosi, nel corso di una conferenza stampa durante la quale sono stati spiegati i motivi che hanno spinto il gip a firmare nei confronti dell'operatrice socio sanitaria l'ordinanza di custodia ai domiciliari. Secondo il giudice, sussiste sia il pericolo che la donna reiteri il reato (risulta inoltre che abbia contatti anche con altri minori) che quello di inquinamento delle prove.
I contatti tra lei e la vittima, sono durati fino a pochi giorni prima della perquisizione. La squadra mobile ha recuperato 170 pagine di chat fra loro, in cui la donna, secondo quanto ricostruito, 'minaccerebbe' il giovane di rivelare ciò che è avvenuto tra loro qualora questi avesse interrotto la relazione. Relazione che, secondo quanto ricostruito, sarebbe iniziata quando il ragazzo non aveva ancora compiuto 14 anni.