Carola Rackete si è scusata con i finanzieri dopo il suo arresto, ammettendo di avere compiuto una manovra sbagliata nel tentativo di attracco al porto di Lampedusa. Lo riferiscono fonti della Sea watch. Le scuse sarebbero arrivate nella caserma della Guardia di finanza dove la capitana tedesca, ora ai domiciliari nel centro di accoglienza dell'isola, è stata trattenuta dalle 3 della notte scorsa alle 9 del mattino, nell'ufficio del comandante. Le scuse di Rackete sono state anche confermate da fonti investigative.
Nel suo confronto coi finanzieri che l'hanno arrestata, la giovane donna si è mostrata "molto tranquilla" e ha chiesto scusa per la manovra e per i rischi dovuti anche alla differenza di dimensioni tra le due imbarcazioni. Un atteggiamento, quella della capitana, definito "apprezzabile" da fonti della Guardia di Finanza.
"Siamo rimasti in caserma sei ore, si sono dette tante cose. Non posso confermare né smentire che la mia assistita abbia porto delle scuse. Può essere una notizia ma per la difesa è tecnicamente irrilevante". Lo riferisce all'AGI l'avvocato Leonardo Marino in relazione alle scuse che la capitana della Sea Watch Carola Rackete avrebbe porto ai finanzieri, ammettendo un errore nell'attracco al porto. La donna si trova ai domiciliari a Lampedusa e sarà interrogata lunedì dal Gip di Agrigento. L'irrilevanza di cui parla il difensore è riferita al fatto che le scuse non sono state pronunciate nel corso di un interrogatorio e quindi non incidono nel procedimento a carico della capitana, accusata di resistenza o violenza contra nave da guerra e tentato naufragio.