Sono oltre 8 milioni i ragazzi e le ragazze che da oggi e fino al 15 settembre tornano sui banchi di scuola. La prima campanella è già suonata in cinque Regioni (Abruzzo, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Trentino Alto Adige), mentre ad entrare per ultimi (venerdì 15 settembre) saranno gli alunni di Emilia Romagna, Lazio, Marche, Puglia, Piemonte e Toscana. Tra la corsa per i vaccini obbligatori e l’organizzazione delle cattedre in corso, il nuovo anno scolastico si preannuncia impegnativo non solo per gli studenti, ma anche per insegnanti e genitori. C’è da sapere:
Tre date da ricordare per i vaccini
Il primo adempimento - si legge sul Sole 24 Ore - per famiglie e studenti all’avvio del nuovo anno scatterà a nidi e materne: da oggi 11 settembre i genitori devono dimostrare di essere in regola con i nuovi obblighi vaccinali (sarà sufficiente anche un’autocertificazione dove si comunica la prenotazione alla Asl per le vaccinazioni non ancora ricevute). Entro il 31 ottobre invece deve essere presentata tutta la documentazione vaccinali per tutti gli alunni dalla primaria in su. La deadline ultima è il 10 marzo per chi ha prodotto l’autocertificazione.
Alle elementari bocciature solo ‘in casi eccezionali’
Per gli alunni di primarie e medie entrano in vigore le nuove regole su valutazione ed esami di Stato, contenute nei decreti attuativi della legge 107 e attuate, dalla ministra, Valeria Fedeli. Alle ‘ex elementari’ si potrà bocciare solo ‘in casi eccezionali’ e con ‘decisione unanime dei docenti della classe’; in tutto il primo ciclo l’ammissione alla classe successiva sarà possibile anche in caso di ‘insufficienze’ in una o più discipline (le scuole dovranno però attivare percorsi di supporto per colmare le lacune - alle medie resta la necessità di dover frequentare almeno i tre quarti del monte ore annuale).
Nuovi esami di terza media
L’esame di terza media, in calendario a giugno 2018, subisce un restyling. Si asciuga: da 5 a 3 prove scritte (italiano, matematica, lingue straniere), più il colloquio orale. La prova nazionale Invalsi resta, ma si svolgerà nel corso dell’anno, e per la prima volta riguarderà non più solo matematica e italiano, ma anche l’inglese.
A regime alternanza scuola lavoro
Per i ragazzi delle superiori l’alternanza obbligatoria conquista le quinte classi, andando così a regime (interesserà 1,5 milioni di giovani - entro fine settembre 2017 è prevista anche la pubblicazione della Carta con i diritti e doveri che dovranno rispettare i giovani durante la formazione in azienda).
Più risorse per le superiori
Ci sono risorse in più per ampliare le borse di studio finalizzate all’acquisto di materiale didattico, trasporti, accesso a beni di natura culturale (il più volte annunciato esonero totale dal pagamento delle tasse scolastiche, in base all’Isee, decollerà invece nel 2018/2019 con le quarte superiori).
Nessuna novità per l’esame di maturità
Le modifiche all’esame di maturità scatteranno il prossimo anno scolastico (il 20 giugno non cambierà quindi nulla per gli attuali maturandi).
Rimandata sperimentazione di superiori in 4 anni
Inizierà nel 2018/2019 l’innovativa sperimentazione in 100 prime classi di tutta Italia delle superiori a quattro anni (fino a oggi l’abbreviazione del percorso di studi ha interessato appena 12 istituti secondari di secondo grado).
Le novità per gli insegnanti
Per gli insegnanti (in attesa del rinnovo del contratto nazionale - qui la partita entrerà nel vivo con la legge di Bilancio) la novità principale è la modifica alle regole d’accesso alla cattedra nella secondaria (si dice addio alle vecchie, e onerose, abilitazioni). Ai nuovi concorsi - il primo è atteso già nel 2018 - potranno accedere i laureati, a patto che abbiano conseguito 24 crediti universitari in settori formativi psico-antropo-pedagogici o nelle metodologie didattiche. Dopo la selezione si entrerà in un percorso triennale subito teorico-pratico. I concorsi verranno banditi con cadenza biennale e su tutti i posti effettivamente disponibili. Nel 2021 dovremmo vedere finalmente i primi giovani prof nelle scuole (l’obiettivo è svecchiare un po’ l’attuale organico docenti: si pensi che solo 5.500 insegnanti - dei 738mila a tempo indeterminato - hanno meno di 30 anni).
Concorso per i presidi
Nei prossimi giorni dovrebbe essere emanato l’atteso concorso per 2mila presidi (quest’anno, intanto, inizia con il record di 1.700 istituti affidati a un ‘reggente’).
Supplenze
Bisognerà aspettare almeno l’autunno, e il completamento di immissioni in ruolo e spostamenti, per sapere se davvero le supplenze ‘lunghe’ riusciranno a scendere sotto quota 100mila.