I concorsi pubblici con folle pletoriche di iscritti per una manciata di posti non sono una novità. Il prossimo round di assunzioni di personale scolastico promette però di battere ogni record: per 20 mila posti, tutti a termine, come bidello, segretario, supplente e assistente di laboratorio saranno in due milioni a presentarsi, ovvero quasi sette disoccupati italiani su dieci. A rivelare la stima da capogiro è La Stampa, sulla base di quanto trapelato in un incontro di inizio settembre tra i sindacati e il gabinetto del ministero dell'Istruzione.
Quando basta la terza media ma si candidano i laureati
"Le graduatorie vengono rinnovate ogni tre anni", spiega il quotidiano torinese, "bisogna tornare indietro al 2014 quindi per capire la portata di questo aumento: tre anni fa le domande erano state un milione. Stavolta dovrebbero essere il doppio. Quante saranno effettivamente lo si saprà soltanto a fine ottobre quando scadrà il termine per la presentazione. A compilare il modulo per l’assunzione sarà anche chi ha una laurea in tasca anche se in palio c’è un posto che, nella maggior parte dei casi, richiede soltanto un diploma di terza media, come è il caso dei collaboratori scolastici o di un diploma per i segretari o 'una preparazione adeguata al settore' per gli assistenti di laboratorio. Basterebbe aver studiato molto meno, insomma, per sperare di essere assunti; ma a fare la domanda può essere chiunque, anche chi non ha mai lavorato nel settore, quindi ci prova chiunque. Pure i laureati".
Le riflessioni (amare) dei sindacati
"Alla fine le domande saranno più del doppio e in tanti sono i laureati, soprattutto al Sud", denuncia Anna Fedeli, segretaria nazionale della Flc-Cgil, "è la conferma peggiore dell’analisi diffusa dall’Ocse giovedì scorso, sugli italiani 'bistrattati' che nell’11,7% dei casi hanno competenze in eccesso e nel 18% sono sovra-qualificati. È la corsa al ribasso di questa Italia ancora incapace di offrire un futuro". "La muta eloquenza dei numeri dice tutto delle reali condizioni di un paese dove la crisi è tutt’altro che finita", afferma Francesco Sinopoli, segretario generale della Flc-Cgil, "il tasso di disoccupazione è altissimo, in particolare tra i giovani. C’è bisogno di lavoro. Ecco la ragione dell’estrema proliferazione di domande di supplenza per la Terza fascia del personale tecnico e amministrativo".