Segni di soffocamento, trauma cranico, tracce di percosse alla schiena; 24 anni, primo incarico da insegnante. Picchiato, riferisce con molti particolari La Repubblica, da un padre al quale era stato comunicata la bocciatura del figlio.
Accade tutto in un liceo tecnico a Roma, nella zona del Prenestino, dove il giovane era stato chiamato per un incarico al laboratorio di disegno. Assiste alla scena del preside che, convocati i due genitori di uno studente del primo anno, comunica loro la decisione del corpo docente di fargli ripetere l’anno.
A quanto pare, a quel punto parte il primo cazzotto, indirizzato al dirigente scolastico, che il giovane riesce a mettere al riparo, prendendoselo lui. Poi la furia dell’uomo lo prende direttamente di mira, e lui si trova buttato a terra, colpito più volte a calci e pugni, persino con le mani dell’altro strette attorno al collo.
Un caso fra molti
Finisce all’ospedale, dove sono riscontrati i segni dell’aggressione. A scuola intanto qualcuno ha chiamato la polizia. Dell’aggressore si dice sia capo di una famiglia definita problematica. E la madre del giovane aggredito affida uno sfogo a Facebook, raccontando la storia.
Dall’inizio dell’anno sono almeno 24 le aggressioni contro il personale docente, da parte dei genitori di studenti in difficoltà, registrate in tutto il Paese.