“Mi dispiace. Ci sono almeno altre 500 utenze nella sua condizione”. Si è sentito rispondere così il 12 ottobre, di mattina, Massimo Loriga quando dalle campagne allagate di San Sperate (Cagliari) ha chiamato ancora una volta per segnalare che era senza corrente da 48 ore e, quindi, senz’acqua, per l’impossibilità di azionare la pompa che la attinge dal pozzo.
Ne sono trascorse più di 60 prima che le squadre Enel, stamattina, riuscissero finalmente a rimediare ai danni provocati dall’alluvione che ha devastato per due giorni il sud della Sardegna, raggiungendo una delle tante cabine elettriche delle zone rurali allagate.
A San Sperate, il paese agricolo di Pinuccio Sciola, lo scultore noto in tutto il mondo per le sue ‘pietre sonore’, decine di famiglie delle case rurali sono rimaste isolate, senza luce né acqua per ore, in molti casi per giorni. Come altri, Massimo e sua moglie hanno dovuto chiedere ospitalità ad amici per poter fare una doccia a qualche chilometro di distanza e farsi riempire bidoni, senza sapere quando il guasto sarebbe stato ripristinato. Dai rubinetti neppure una goccia, ma orti e giardini sono stati trasformati in impraticabili risaie dalle bombe d’acqua degli ultimi giorni.
Ora a San Sperate - assicurano dall’Enel - l’energia elettrica è stata ripristinata dappertutto tranne che per una decina di utenti che abitano in campagna. Nella mattinata del 13 ottobre c’erano ancora 120 famiglie senza elettricità nei comuni della Sardegna meridionale colpiti dall’alluvione, una quarantina solo nel Cagliaritano. Nei giorni di massima emergenza in tutto il Sud Sardegna sprofondato sotto l’acqua circa circamila utenze sono rimaste isolate. Gli interventi di ripristino, affidati a 60 uomini Enel e a una quarantina di tecnici di ditte terze, sono stati particolarmente difficili nelle aree di campagna, perché le piogge e le esondazioni hanno in molti casi cancellato la viabilità rurale.