Sabato scorso era stata la giornata del no del ministro Salvini alla nave Aquarius, che dopo una settimana entrerà nelle prossime ore nel porto di Valencia col suo carico di vite e disperazione. Una settimana che ha sconvolto l'Europa sul tema dell'emergenza migranti. L'Italia ha alzato la voce, come disse proprio il ministro dell'Interno sette giorni fa, ma i barconi carichi di persone in fuga da fame e guerre in Africa continuano naturalmente ad arrivare. E per Salvini sarà un altro week end di polemiche.
"Oggi altre due navi di Ong con bandiera dell’Olanda (Lifeline e Seefuchs) sono arrivate al largo delle coste della Libia, in attesa del loro carico di esseri umani abbandonati dagli scafisti", ha scritto il leader leghista su Facebook. "Sappiano questi signori che l’Italia non vuole più essere complice del business dell’immigrazione clandestina, e quindi dovranno cercarsi altri porti (non italiani) dove dirigersi. Da ministro e da papà, possono attaccarmi e minacciarmi quanto vogliono, ma io non mollo e lo faccio per il bene di tutti. #chiudiamoiporti".
Gli fa eco Vito Crimi (M5s), sottosegretario alla presidenza del Consiglio, a Catania per un convegno: "La pacchia è finita per chi specula sui migranti; per quelli che sui 600 migranti a bordo dell'Aquarius che vanno a Valencia avrebbero lucrato 600 mila euro al mese chissà per quanto tempo. C'è un albergatore che non ha potuto accogliere 50 persone per un mese - ha aggiunto - una cooperativa che non ha avuto un appalto. È questo che dobbiamo bloccare in Italia. La pacchia è finita per chi ha speculato".
"Quando i fascisti ci fanno pubblicità", rispondeva su Twitter la Ong Lifeline, per poi correggere il tiro e cancellando il post e aggiungendo: "No, Matteo Salvini naturalmente non è un fascista. Ci è scivolato il mouse". Apriti cielo, in questi termini lo scontro diventa insanabile.
La risposta del ministro è stata secca: "Una pseudo associazione di volontariato dà del 'fascista' al vice premier italiano? Questi non toccheranno mai più terra in Italia. Dopo avermi dato del 'fascista' (cancellando subito dopo dopo il tweet), ora la pseudo associazione di volontariato tedesca, con nave battente bandiera olandese, batte cassa con un appello in italiano... Ci prendono per scemi, ma in Italia la musica è cambiata!".
Lo scontro non finiva qui. Il ministro dell'Interno ha postato nel pomeriggio sempre su Twitter una fotografia di Soeren Moje, imbarcato sulla nave della ong tedesca Lifeline. La foto è accompagnata dal commento: "Questo signore è nell'equipaggio della nave della Ong tedesca che, in attesa di caricare immigrati, mi dà del 'fascista'... Rassicurante direi!". Nell'immagine Moje appare con una pettinatura da skinhead nei colori della bandiera tedesca (giallo, rosso e nero), un orecchino e un piercing al naso.
La decisione di Salvini di chiudere i porti italiani alle due ong è stata sostenuta dal collega di governo, il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli. "Le navi #ong olandesi Lifeline e Seefuchs stazionano da ore in acque libiche - ha scritto il ministro su Twitter - In violazione del codice di condotta perché non hanno mezzi e personale adatti a salvare un gran numero di persone. E potrebbero mettere in pericolo equipaggi e naufraghi. L’Olanda le faccia rientrare".
E mentre Lifeline replica al ministro ("Abbiamo mezzi e personale per condurre operazioni di ricerca e soccorso e fornire prima assistenza a chi ne ha bisogno, la nostra missione è il salvataggio, assicurare che le persone che cercano protezione non siano riportate in Libia, e offrire loro l'opportunita' di raggiungere un porto sicuro"), si scopre in serata che le due navi non sono olandesi, bensì facenti capo tutte e due a ong tedesche. La precisazione arriva dalla rappresentanza olandese presso la Ue e ne dà notizia il sito dell'Agenzia Ansa: "Non si tratta di ong olandesi, né sono imbarcazioni registrate in Olanda. Anche il governo dei Paesi Bassi è preoccupato per l'attività delle Ong nell'area di ricerca e salvataggio (Sar) libica, in violazione del codice di condotta. Facendo così sono strumentalizzate dal cinico modello dei trafficanti di esseri umani libici e lo sostengono".
Gli italiani apprezzano
Scontro duro con alcune ong, in linea con una posizione chiara sulla quale il ministro ha schierato l'Italia. Una linea condivisa da una netta maggioranza, scrive Il Corriere della Sera (che pubblica un sondaggio della Ipsos): "Il 59% apprezza la scelta, contro un 24% che ritiene non si possa rifiutare lo sbarco dei migranti e un 17% che non si esprime. Le opinioni sono certo piuttosto delineate: il centrodestra sostanzialmente granitico, ma anche i pentastellati fortemente favorevoli, con scarsissime sbavature, il che evidenzia che le perplessità per ora sono contenute. Solo gli elettori del Pd e delle altre liste (dove sono prevalenti gli elettori di sinistra) si schierano per la posizione di accoglienza. Ma anche in questo caso con un’importante presenza di posizioni «filosalviniane» intorno a un significativo 30% in entrambi i casi".
Come reagiscono gli italiani di fronte a queste posizioni così esplicite, si chiede il Corriere? Ancora Nando Pagnoncelli (Ipsos): "Intanto bisogna dire che c’è una percezione di contenimento degli arrivi. Se infatti un quarto circa pensa che nel primo semestre 2018 gli sbarchi di migranti siano aumentati rispetto al 2017, c’è un robusto 39% che al contrario ritiene che siano diminuiti. Si tratta di una posizione sostanzialmente trasversale a tutti gli elettorati, con una accentuazione fra gli elettori del Pd che, per quasi il 60%, vedono un contenimento. E d’altronde lo stesso Salvini aveva riconosciuto che il precedente ministro, Marco Minniti, aveva fatto un buon lavoro".
Tutto pronto a Valencia
Intanto a ore è prevista la conclusione dell'operazione 'Esperanza del Mediterraneo': accogliere concretamente in terra spagnola i 630 migranti soccorsi nel Mediterraneo centrale dalla nave Aquarius, che in settimana ha ceduto parte del proprio carico di uomini, donne e bambini ad alcune navi italiane: all'alba di domenica la 'Dattilo', unità della Guardia costiera italiana, sarà la prima delle tre del convoglio che entrerà nel porto di Valencia e attraccherà al molo 1 con il suo carico umano: 274 dei 630 migranti soccorsi una settimana fa dalla nave della ong francese Sos Mediterranee.
Dopo la Dattilo, a distanza di non meno di due-tre ore, sarà la volta di nave Orione, della Marina militare italiana, con a bordo altri 250 migranti. Quindi dopo altre tre ore - tra le 11 e mezzogiorno - sarà la volta proprio di Aquarius, la nave diventata simbolo di questa odissea, con a bordo 106 dei 630 migranti che una settimana fa aveva raccolto da barconi e gommoni partiti, si dice, dalla costa libica. È stata scelta questa soluzione di arrivi scaglionati per fare in modo che le operazioni di assistenza sanitaria e psicologica a terra, di registrazione e quindi di assegnazione e trasferimento dei migranti nei centri temporanei di accoglienza possa essere effettuata nel modo più ordinato e razionale possibile.
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I minori non accompagnati saranno trasferiti in un'unica struttura, evitando quindi una dispersione nella regione. Si parla di Alicante. Gli adulti invece in più centri. Il primo supporto per tutti sarà nell'area che qualche anno fa era stato il punto di riferimento per la Coppa America di vela, all'epoca di Alinghi. Nel capannone sono state allestite già un centinaio di brandine. Sono pronte 15 tonnellate di derrate alimentari, un migliaio i kit di prima assistenza in fatto di vestiario e igiene personale.