“Berlusconi pagò 5 milioni il suo silenzio”. A dirlo è l’ex avvocato di Karima El Marhroug, meglio nota come Ruby. Secondo quanto riferisce Egidio Verzini, che difendeva la ragazza nel 2011, a portare avanti l’operazione per comprare il silenzio di Ruby fu Niccolò Ghedini. L’ex fidanzato di Ruby, Luca Risso, ottenne 2 dei 5 milioni, tramite una banca ad Antigua su un conto in Messico. I soldi “sono stati fatti transitare dal Messico a Dubai e sono esclusivamente di Ruby”, ha dichiarato Verzini (Tpi).
"Le dichiarazioni rese quest'oggi a distanza di oltre sette anni dall'avvocato Verzini, che per circa un mese ha assistito Karima el Mahroug detta Ruby, sono totalmente destituite di qualsiasi fondamento e saranno perseguite in ogni sede". È quanto si legge in una nota del legale di Silvio Berlusconi, Niccolò Ghedini, in merito a quanto affermato da Verzini circa un pagamento di 5 milioni a favore di Ruby che sarebbe stato effettuato dall'ex premier.
"Mai vi sono stati contatti diretti o indiretti nè con l'avvocato Verzini né con Luca Risso per far ottenere denaro a Karima el Mahroug né tanto meno mai è stata prospettata l'ipotesi della costituzione di parte civile nel processo a carico di Emilio Fede, che sarebbe stata comunque così come congegnata dall'avvocato Verzini una condotta antigiuridica fatto che incredibilmente sembra non essere chiaro al dichiarante", prosegue Ghedini.
"La circostanza infine che il presidente Berlusconi non fosse a conoscenza della minore età di Karima el Mahroug è cristallizzato in una ben nota sentenza definitiva della Corte di Cassazione. Comunque l'assurdità e infondatezza di tali dichiarazioni che confliggono con quanto dichiarato dallo stesso avvocato Verzini in sede di indagini alla Procura di Milano non potrà che essere accertato dall'autorità giudiziaria competente, compresa l'insussistenza di qualsiasi passaggio di denaro tramite la banca indicata, che potrà da questa essere agevolmente certificato e a cui rivolgeremo specifica istanza perché consenta ogni opportuna e pronta verifica all'autorità giudiziaria italiana", conclude il legale di Berlusconi.