“Questo stato di cose non è un destino ineluttabile al quale dobbiamo consegnarci in silenzio”, spiegano le sei donne che a maggio dell’anno scorso hanno dato vita al movimento Tutti per Roma, Roma per tutti. All’inizio un semplice gruppo chiuso su Facebook, un gruppo apolitico, lo specificano, per combattere il lassismo dell’amministrazione Raggi. Poi qualcosa in più, il gruppo si allarga, la voce si fa più grossa e arrivano persino proposte da partiti politici ufficiali “ci hanno già contatto due piccole formazioni politiche di area di centrodestra - racconta Emma Amiconi, una delle sei fondatrici, esperta di attivismo e nuove forme di partecipazione - con educazione li abbiamo respinti”.
Le altre cinque sono una giornalista, un architetto, una ricercatrice, una storica dell'arte e un'attivista per la tutela del paesaggio. Donne comuni unite in una battaglia comune, che, come raccontano a Repubblica, hanno fondato “un'organizzazione informale, progressista e democratica, ma fuori dai partiti, pur rispettando il loro ruolo all'interno del sistema democratico. Non abbiamo chiesto adesioni a nessuno, abbiamo respinto e respingeremo chi tenta di mettere cappelli di partito su questa iniziativa".
Un’organizzazione che il prossimo 27 ottobre scenderà in piazza Campidoglio per la sua prima uscita pubblica, una grande manifestazione contro "il degrado e l'impoverimento culturale ed economico che sta soffocando Roma”.
Una manifestazione, dal titolo #Romadicebasta, che riunirà in piazza normali cittadini come loro, ma che ha attirato l’attenzione anche di politici di mestiere, sono diverse le adesioni registrate in questo senso, specialmente in quota PD. “Sono tutti benvenuti - premette Amiconi - ma la politica inizia a percepire solo adesso la portata di quello stiamo organizzando. La verità è che i cittadini sono stati i primi a rimboccarsi le maniche e a prendere il toro per le corna organizzando il sit-in. Sono stati coraggiosi. I partiti non l'hanno fatto e questo è indicativo".
Cittadini che sono stanchi, a quanto si legge sulla pagina di Tutti per Roma, Roma per tutti, di doversi sobbarcare le lacune di un’amministrazione. Sulla pagina infatti vengono raccolti e postati articoli e foto scattate dagli utenti sul degrado della capitale. Più di 25 mila visualizzazioni per il video che invita i cittadini per il sit-in del 27 ottobre, un video che in meno di due minuti documenta lo spettatore sull’enorme momento di disagio vissuto da Roma, inguardabile vestita com’è di buche e spazzatura. Quel giorno in piazza oltre ai classici striscioni e cartelloni anche foto che testimoniano il declino della capitale ma anche urne dove verranno raccolte e poi portate personalmente al sindaco Raggi proposte direttamente dai singoli territori.