Una multa da 4.550 euro per aver violato, il 21 maggio dello scorso anno, i sigilli giudiziari apposti per delimitare l'area dove, il 18 gennaio del 2017, si verificò la valanga di Rigopiano. È quanto ha stabilito il gip del tribunale di Pescara, aderendo a una richiesta del pm Salvatore Campochiaro formulata il 3 luglio dell'anno scorso, nei confronti di Alessio Feniello, originario di Valva, nel Salernitano, padre del 28enne Stefano, una delle 29 vittime di una delle tragedie più gravi causate da una slavina in Italia.
È lo stesso Feniello a condividere sui social le foto dei provvedimenti con cui, da una parte, il pm chiede l'emissione del decreto penale di condanna in quanto l'indagato si sarebbe introdotto "abusivamente" nonostante "le ripetute diffide ed inviti ad uscirne rivoltigli dalle forze dell'ordine addetti alla vigilanza del sito"; dall'altra, il gip applica la pena della multa, "ritenuto che dall'esame degli atti risulta provata la responsabilità".
Alessio Feniello, in un lungo post sul social pubblicato ieri sera alle 22.45, poche core dopo aver ricevuto la notifica della sentenza, si difende spiegando di essersi "recato a Rigopiano a portare dei fiori dove hanno ucciso mio figlio".