Due ore dopo l'indicazione da parte del Campidoglio del possibile sito dove allestire una discarica di servizio nel territorio cittadino, a Monte Carnevale nel Municipio XI, cittadini ed istituzioni sono già pronti ad opporsi con decisione alla scelta della giunta M5s.
Sei anni dopo la chiusura della mega-discarica di Malagrotta, che per quasi 50 anni ha raccolto buona parte dei rifiuti prodotti nella capitale, la scelta della giunta M5s è caduta infatti su un'area, delle ex cave, posizionate a meno di 10 chilometri dal vecchio invaso, sempre nel territorio della Valle Galeria. La protesta è già partita sui gruppi social della zona, con i cittadini che anche dopo la chiusura di Malagrotta non hanno mai smesso di chiedere al Campidoglio la bonifica ambientale della zona, a partire dai rischi per le falde acquifere.
L'approssimarsi del Capodanno non ferma l'organizzazione di una manifestazione che potrebbe vedere i residenti della Valle Galeria in piazza già nei prossimi giorni.
Il nuovo invaso sorgerebbe in una ex cava che lo scorso anno era stata ipotizzata come sede punto di raccolta per l'amianto. Nel sito è già autorizzato lo smaltimento di rifiuti inerti, prima di aprirlo sarebbe necessario aggiungere alla zona anche l'autorizzazione per il codice rifiuti dell'indifferenziato. L'area potrebbe essere pronta comunque nel giro di alcun mesi.
Critiche anche da esponenti del M5s
Non sono solo esponenti locali del Pd a criticare la scelta della giunta Raggi ma anche quelli del M5s. Il presidente della Commissione parlamentare Ecomafie, il pentastellato Stefano Vignaroli, non usa mezzi termini e parla di "scelta vergognosa nei confronti di un'area già devastata e mai adeguatamente bonificata". Mentre la consigliera comunale 5 Stelle Simona Ficcardi, già molto critica nelle scorse settimane con la posizione del suo gruppo nel dibattito in Aula sui rifiuti, aggiunge: "La scelta della sindaca e dalla giunta è gravissima, non la condivido e la ripudio".
Poi ricorda: "Mano nella mano andammo con Beppe Grillo a vedere il percolato che inquinava la valle, a gridare contro le ingiustizie, le morti e le malattie subite". Il 2020, insomma, in Campidoglio inizia sotto il segno delle polemiche sullo smaltimento dei rifiuti. Ovvero nello stesso modo in cui e' trascorso tutto il 2019. A conferma di un ciclo cittadino di raccolta e smaltimento fragile, con pochi impianti e non autosufficiente. I sei anni dalla chiusura di Malagrotta, infatti, sono trascorsi senza che venisse costruito alcun nuovo impianto Tmb o di lavorazione di parte dei rifiuti in città. E si [ tornati cosi' alla necessita' di allestire una nuova discarica.