Non è mai esistita un'associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti solidi e urbani a Roma e nel Lazio. Lo ha stabilito, dopo otto ore di camera di consiglio, la prima sezione penale del tribunale di Roma che ha assolto, per non aver commesso il fatto, Manlio Cerroni, l'ex patron della discarica di Malagrotta, dall'accusa di essere capo e promotore di un sodalizio criminoso che si è arricchito smaltendo il rifiuti sin dagli anni Cinquanta in un regime di assoluto monopolio. Assoluzione anche per gli altri imputati, l'ex presidente della Regione Lazio Bruno Landi, e poi Francesco Rando, amministratore unico di molte imprese riconducibili allo stesso Cerroni, Luca Fegatelli, gia' dirigente dell'Area Rifiuti della Regione Lazio, Giuseppe Sicignano, gia' supervisore delle attivita' operative condotte presso gli impianti di Cecchina, Raniero De Filippis, ex capo Dipartimento del territorio della Regione Lazio e Piero Giovi, anche lui socio di imprese e storico collaboratore di Cerroni. Estinti per prescrizione i reati fine, come il traffico illecito di rifiuti e la frode in pubbliche forniture. Solamente per Giovi il pm Alberto Galanti, nella requisitoria del 9 marzo scorso, si era espresso per l'assoluzione. Per tutti gli altri, il magistrato aveva sollecitato pesanti condanne (6 anni di reclusione per Cerroni, 5 anni per Landi e Rando, 2 anni per Fegatelli e De Filippis e 4 anni per Sicignano).