Il comune di Riace, in Calabria, ha deciso di rimuovere un cartello con una citazione di Peppino Impastato, il giornalista ucciso nel 1978 per aver denunciato gli affari di Cosa Nostra. Un atto contro cui si sono subito pronunciati la nipote di Impastato, Luisa, e l'ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano.
"Per noi è un fatto gravissimo e per il quale aspettiamo delle risposte. Abbiamo subito altri atti di vandalismo nei confronti di alcune targhe dedicate a Peppino e quest'ultimo fatto riteniamo sia una sorta di vandalismo istituzionale" ha detto Luisa Impastato all'Agi, "Mi sembra che sia l'ennesimo tentativo di rimuovere tutto ciò che di positivo aveva il paese di Riace, come l'accoglienza e la lotta alla mafia. Peppino è per molti, soprattutto giovani, il simbolo della lotta alla mafia e rimuovere un cartello a lui dedicato è molto grave e significativo, in particolare in un paese del Sud Italia".
"Quello che sta accadendo a Riace mi fa ricordare quello che era avvenuto in luoghi molti lontani dalla Calabria" ha affermato da parte sua Mimmo Lucano, "Anche così si costruiscono le basi per immaginare un futuro lontano da questo condizionamento mafioso". Secondo Lucano "quello che sta accadendo a Riace mi fa ricordare quello che era avvenuto in luoghi" come "il Cile, dove la rivoluzione popolare è stata oltraggiata anche dopo la fine di Allende e una delle prime azioni dei colonnelli è stata quella di rimuovere anche tutta la letteratura e le immagini sulle pareti che raccontavano la storia della rivoluzione popolare".