Domanda per gli italiani (maschi) in procinto di partire per le vacanze: ve la sentite di tingervi i capelli di un biondo alla Fedez, mettervi una camicia tempestata di banane o fragole e buttarvi in acqua su un gonfiabile a forma di avocado, adagiati sul buco del nocciolo, che è poi un estraibile pallone marrone con cui giocare in spiaggia? E se siete donne, ci state a vestirvi in jungle style, leopardata dalla testa ai piedi, tingervi le unghie con lo smalto fluo, mettere i capelli dentro fasce anni Cinquanta e il corpo sotto abiti rigorosamente lunghi anche se siete alte uno e 50?
Se siete tra quelli che delle mode se ne infischiano procedete pure con le ciabattone di plastica, gli obsoleti tatuaggi tribali e i tacchi 12. Altrimenti pensateci e attrezzatevi perché sono queste le tendenze in vetta al campionato dei tormentoni modaioli dell’estate del 2019, insieme a quelli musicali e al ben più serio “plastic free”, tendenza ambientalista da cui sarà difficile sfuggire, da Alassio alle spiagge della Sicilia: a Rimini già vige l’ordinanza che sulle spiagge vieta cannucce, bicchieri e piatti di plastica, la costiera amalfitana si è dotata di un drone che intercetta anche la microplastica e di un robot marino che la raccoglie e su Facebook è già nato il gruppo “Spiagge plastic free”.
Nonostante l’allarme per il pianeta e i moniti di Greta Thunberg gli inquinanti gonfiabili però sopravvivono alla grande, e di riciclarli non se ne parla proprio: presentarsi in spiaggia con il fenicottero o l’unicorno rosa che hanno spopolato nell’estate scorsa sarebbe disdicevole: potrebbero andare ancora bene a patto di comprarli nella loro versione 2019, ovviamente leopardata o pitonata, mentre il rosa, per chi non ha problemi di scaramanzia, è promosso soltanto per il materassino bara che dopo aver spopolato in California è già arrivato sulle spiagge nostrane: si chiama Pom Pom Floats, l’ha inventato il designer canadese Andrew Greenbaum, è già dotato di account Instagram ed è utilizzabile sia nel mare sia in spiaggia con il coperchio della “bara” per ripararsi dal sole o da vicini di ombrellone invadenti.
Altro gonfiabile “must have”, come bisogna scrivere quando si parla di mode e tormentoni, oltre all’avocado è quello con i dragoni sputafuoco di “Game of Thrones”, serie cult che ha ispirato anche il biondo platino della capigliatura estiva di Fedez, molto Daenerys Targaryen, il personaggio della saga fantasy interpretato da Emilia Clarke.
Un coraggioso colore che tira, considerando i quasi 800 mila “like” incamerati su Instagram dalla prima foto di Fedez con il nuovo look e il fatto che per la stessa sobria tinta abbia optato anche l’altro influencer Mariano Di Vaio. Ma a dettare i tormentoni modaioli c’è anche un’altra serie tv cult, “Stranger things” con il suo inno agli anni Ottanta declinato nei costumi colorati e nelle camicie che sembrano usciti dal “mall” dove si vestono i protagonisti della terza stagione: verde lime e giallo, già dominanti all’orienta-tendenze “Coachella festival” californiano, imperano a Ibiza come a Ostia e qualche coraggiosa li ha adottati pure nei capelli, con ciocche effetto rainbow.
Pare che la capigliatura estiva di quest’anno vada raccolta nelle fasce, impreziosita da fermagli con le scritte sbrilluccicanti (quello originale recita “Gucci”, ma le imitazione con l’inevitabile scritta “love” proliferano). Più sobri saranno sicuramente quelli e quelle che per le vacanze si dirigeranno ad Amorgos, località di tendenza 2019 individuata dai vacanzieri radical-chic che fino all’estate scorsa in Grecia presidiavano Patmos o AntiParos.
Molti milanesi si sono già piazzati nell’isola più lontana e difficile da raggiungere delle Cicladi, pronti a una fascinosa ma scomoda vacanza tra le sue rocce e ad autoflagellarsi affrontando sotto il sole i 267 gradini dell’ “arduo cammino della virtù” che conduce al suggestivo monastero Khozoviotissa, dove i comprensivi monaci accolgono gli esausti turisti con un bicchierino confortante. Lì, come alle Eolie, per essere organici la parola magica è "paglia” da declinare in versione cappelli o borse. Le scarpe trendy sono unicamente le “maiorchine" una volta di nicchia ora decisamente mainstream: nate a Maiorca e migrate un po’ ovunque, pure sulle bancarelle, sono rasoterra, in pelle e filo cerato, spuntate davanti. Unica alternativa concessa: le sneaker bianche, declinabili anche al maschile, che fanno molto Wimbledon.
Fin qui il look. Ma i tormentoni modaioli dettano legge anche nel cibo e nei drink: pare che lo spritz Hugo a base di prosecco, sciroppo di fiori di sambuco o melissa, seltz e foglie di menta abbia ridimensionato mojito e Moscow mule, mentre cibarsi con le solite insalatone quest’estate sarebbe immensamente triste e retrò. Il “must eat” ora è il “poke hawaiano”, piatto povero e proteico dei pescatori dell’isola, poi adottato dai surfisti e quindi dai locali californiani, a Ibiza e anche a Milano, dove cominciano a proliferare le “pokerie”: a base di riso, pesce crudo, verdure e salse, chiamato anche “sushi poke”, si presta a varie interpretazioni, mango e avocado compreso. Per chi non tralascia i dettagli, in perfetta sintonia con il nuovo gonfiabile cult.