AGI - È appena passata l’una di notte del 27 maggio 1993. Un fiorino con due quintali e mezzo di tritolo esplode in via dei Georgofili a Firenze, ai piedi della storica Torre dei Pulci.
L’impatto dell’esplosione è terrificante, la devastazione enorme. Un’intera famiglia viene sterminata. Con loro muore anche Dario Capolicchio, uno studente universitario. I feriti sono tanti, molte famiglie rimangono senza un tetto, il patrimonio artistico è irrimediabilmente compromesso.
L’attentato è di stampo mafioso, non c’è dubbio. Ma Gaspare Spatuzza, uno dei più importanti e attendibili collaboratori di giustizia mafiosi dirà: "Quei morti non ci appartengono".
A oggi rimangono tanti i punti oscuri della strage. Tantissimi. E un filo rosso collega la strage di via dei Georgofili a quella di Capaci la presenza misteriosa di una donna.
Chi era questa donna e perché Spatuzza sostiene che i morti della strage di via dei Georgofili non appartengono alla mafia?