Il picco di acqua alta a Venezia di oltre 1 metro e mezzo e i danni per milioni di euro non sono gli unici problemi causati dall'ondata di maltempo che negli ultimi giorni ha colpito l'Italia. La neve dei giorni scorsi ha messo in ginocchio l'Alto Adige, dove da stamattina ci sono vallate isolate, oltre 60 strade chiuse, passi di montagna inagibili per rischio valanghe, la ferrovia del Brennero interrotta a Bolzano a causa una frana caduta sui binari e circa 12.000 utenze senza corrente elettrica (la maggior parte nella zona di Castelrotto). A Lasa, paese altoatesino della Val Venosta, l'acqua potabile alla popolazione viene portata con le autobotti.
L'acqua alta continua a non dare tregua alla città di Venezia. La preoccupazione di tutti i cittadini e delle istituzioni è concentrata su domenica, quando è previsto un ulteriore peggioramento con un picco della marea che raggiungerà, secondo il bollettino del Centro Maree, i 160 centimetri alle 12.30.
Oggi in città c'è stata la visita del presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, e del ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese. La giornata è iniziata nella sede della polizia locale a Palazzo Poerio, e prima di prendere il motoscafo in direzione San Marco, Casellati ha lanciato un appello: "Occorre che una volta passata l'emergenza non si spengano le luci su Venezia. Venezia ha bisogno di attenzione. Adesso credo sia il momento del fare, e se il Mose serve come sembra a qualcosa per evitare i disastri che ci sono stati, occorre finirlo".
Oggi, sabato, situazione in leggero miglioramento sul resto del Veneto. Il Centro Funzionale Decentrato della Protezione civile ha emesso nella notte un aggiornamento del bollettino meteo che, fino alle ore 20 riduce da rossa (stato di allarme) ad arancione (stato di preallarme) la situazione in alcuni bacini idrografici della Regione. Una nuova fase di perturbazioni, anche in questo caso, è attesa dalla sera di sabato al pomeriggio di domenica.
Il maltempo non ha risparmiato nemmeno la Liguria, dove le forti piogge hanno causato degli smottamenti. A Zoagli, in provincia di Genova, nella notte, una frana ha interrotto temporaneamente la circolazione da e per la frazione di Semorile. Alcuni massi sono precipitati sulla strada da un terreno privato. Fortunatamente non sono rimaste coinvolte persone o abitazioni. La viabilità è stata ripristinata con una riduzione della carreggiata.
Tra la Toscana e il Lazio sono stati numerosi gli interventi, dopo i forti temporali e le raffiche di vento. Venerdì a causa dell'esondazione del fiume Elsa un'onda di fango ha invaso le terme libere di Saturnia, nel comune di Manciano, che solo sabato mattina sono tornate alla normalità. Mentre a Roma e provincia sono stati necessari oltre 100 interventi dei vigili del fuoco.
La maggior parte delle segnalazioni, circa l'80%, sono state fatte a causa della caduta di alberi, di rami pericolanti, tegole, caduta di pali pubblici e per infiltrazioni d'acqua in appartamenti. Una vera e propria emergenza e' stata affrontata sul litorale Laziale, soprattutto nella parte che va da Fiumicino a Civitavecchia. Diversi problemi si sono registrati anche a Ostia e Torvaianica.
Tante le richieste di aiuto nel Comune di Fiumicino: in totale sono stati 19 gli interventi della polizia locale di cui 9 per alberi o rami abbattuti dal forte vento. A Torvaianica una piccola tromba d'aria ha danneggiato il tetto della scuola elementare "Don Milano" e due alberi sono caduti all'esterno della scuola "Enea". Problemi anche ad Ariccia, ai Castelli Romani, dove a causa del vento un albero è caduto su un veicolo con a bordo un uomo e una bambina di 5 anni, rimasti illesi.