Dopo nove mesi l'inchiesta sugli incidenti avvenuti in piazza San Carlo il 3 giugno è arrivata a una svolta. La Procura ha, infatti, individuato i presunti responsabili che quella sera scatenarono il panico tra la folla, spruzzando spray al peperoncino nel tentativo di derubare i tifosi, provocando oltre 1500 feriti, fra cui alcuni molto gravi, e la morte della 38 enne Erika Pioletti (La Stampa).
"È stata un'inchiesta eseguita in tempi molto veloci, nonostante qualche quotidiano abbia detto il contrario", ha sottolineato il procuratore capo Armando Spataro, che ha coordinato le indagini affidate ai pm Antonio Rinaudo e Vincenzo Pacileo. Spataro, con a fianco il questore Francesco Messina, ha convocato una conferenza stampa per fare il punto sui due filoni di indagine.
Oltre a quello inerente le cause che scatenarono il panico, gli inquirenti indagano sull'omessa predisposizione delle misure di sicurezza, che ha coinvolto amministratori pubblici, funzionari e amministratori di aziende private. La Procura ha emesso 15 avvisi di conclusione delle indagini preliminari, già notificati tra gli altri alla sindaca Chiara Appendino e all'ex questore Angelo Sanna. Sette, invece, le posizioni per cui i magistrati hanno chiesto l'archiviazione, fra cui quella del prefetto Renato Saccone (Avvenire).
Nei prossimi giorni, come avviene in questi casi, la Procura avanzerà al gip le richieste di rinvio a giudizio. Durante il suo intervento, Spataro ha poi espresso il proprio apprezzamento "per l'atteggiamento di rispetto istituzionale manifestato dalla sindaca, dal questore e da tutti gli altri indagati, che hanno encomiabilmente scelto la difesa nel processo e non, come purtroppo avviene spesso in Italia, dal processo".
Il procuratore ha spiegato che a spruzzare lo spray in piazza sarebbero stati quattro ragazzi di origine magrebina, residenti nel Torinese, componenti di una banda di dieci persone responsabile di episodi simili, in Italia e all'estero, commessi in esercizi commerciali ed eventi musicali, fra cui il concerto di Elisa dello scorso settembre alle Ogr di Torino (Repubblica).
Lo spray serviva alla banda per stordire le persone, derubarle e dileguarsi tra la folla. Tra i dieci componenti della banda, sei sono finiti in carcere, uno ai domiciliari e quattro sottoposti all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Dei due dei quattro ragazzi che si trovavano in piazza, uno ha già confessato, mentre il secondo è sotto interrogatorio. Per entrambi l'accusa è di omicidio preterintenzionale, rapina e lesioni aggravate (Corriere della Sera).