Quattro fotografie. Quattro scatti dell’Amazzonia che brucia fatti dalla Stazione spaziale internazionale. L’astronauta Luca Parmitano sul suo profilo Twitter ha condiviso le immagini dei roghi di questi giorni in Amazzonia. Si vedono chiaramente decine di roghi sparsi per la foresta e il fumo che si alza e si estende per migliaia di chilometri.
Le immagini rendono bene l’idea di quello che sta succedendo in Brasile. E perché quei roghi sono un problema per il mondo intero.
Dal 1970 a oggi sono andati persi circa 800.000 chilometri quadrati di foresta amazzonica. Si tratta di circa un quarto dei suoi 4 milioni di chilometri quadrati originali. Territori che negli anni sono stati destinati all’agricoltura, alla raccolta del legno e alle miniere di un'estensione pari a quella della Turchia.
Nello stesso periodo, spiega l’Economist, la temperatura media della Terra è salita di 0,6 gradi centigradi. La singolare vastità di questo territorio consente infatti di ripulire l’atmosfera dalla presenza di Co2 in quantità non raggiungibili da nessuna altra foresta del pianeta. Bastano forse questi dati per capire l’importanza che l’Amazzonia ha non solo per il Brasile, ma per il mondo intero.
I roghi, fotografati da Parmitano da una prospettiva ‘spaziale’ sembrano una conferma dei rischi e dell’urgenza della situazione.