Il demonio "non è un mito, una rappresentazione, un simbolo, una figura o un'idea". Papa Francesco, nell'esortazione apostolica Gaudete et Exsultate, mette in guardia dall'"inganno" del demonio.
"Non ammetteremo l'esistenza del diavolo se ci ostiniamo a guardare la vita solo con criteri empirici e senza una prospettiva soprannaturale. Proprio la convinzione che questo potere maligno è in mezzo a noi, è ciò che ci permette di capire perché a volte il male ha tanta forza distruttiva", sottolinea il Pontefice che spiega come questo inganno ci porti "ad abbassare la guardia, a trascurarci e a rimanere più esposti".
Cosa fa il demonio per il Papa
Il demonio "non ha bisogno di possederci", ribadisce Francesco. "Ci avvelena con l'odio, con la tristezza, con l'invidia, con i vizi. E così, mentre riduciamo le difese, lui ne approfitta per distruggere la nostra vita, le nostre famiglie e le nostre comunità". E il Papa ammonisce: "è molto difficile lottare contro la propria concupiscenza e contro le insidie e tentazioni del demonio e del mondo egoista se siamo isolati. È tale il bombardamento che ci seduce che, se siamo troppo soli, facilmente perdiamo il senso della realtà, la chiarezza interiore, e soccombiamo".
"Già più volte", scrive La Stampa, nel corso del pontificato, "Papa Bergoglio ha parlato del demonio e della sua azione". Ora nell'esortazione torna a farlo in modo ancora più sistematico. "Nel paragrafo 159 Francesco afferma che il cammino quotidiano sulla via della santità non si riduce solamente a 'un combattimento contro il mondo e la mentalità mondana, che ci inganna, ci intontisce e ci rende mediocri, senza impegno e senza gioia. Nemmeno si riduce a una lotta contro la propria fragilità e le proprie inclinazioni (ognuno ha la sua: la pigrizia, la lussuria, l’invidia, le gelosie, e così via). È anche una lotta costante contro il diavolo, che è il principe del male. Gesù stesso festeggia le nostre vittorie. Si rallegrava - scrive il Papa - quando i suoi discepoli riuscivano a progredire nell’annuncio del Vangelo, superando l’opposizione del Maligno, ed esultava: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore (Lc 10,18)'.
"In molte circostanze il papa è stato accusato di aver messo da parte la battaglia di Benedetto XVI "contro" il relativismo e la secolarizzazione", spiega Il Giornale. "Specie in Europa, dove molti continuano a mettere in discussione le priorità promosse da questo pontificato e l'approccio ai temi bioetici, che risulterebbe meno marcato rispetto a quello del teologo tedesco. Papa Francesco, attraverso questa terza esortazione apostolica, sembra aver voluto rispondere a chi, nel corso di questi cinque anni, ha parlato di "discontinuità" tra i due pontificati e di Bergoglio come un papa "di sinistra".