Tre settimane fa esatte la fuga dal recinto attrezzato del Casteller a Trento sud, poi solo foto-trappole, tante polemiche e negli ultimi giorni due avvistamenti. Una vicenda quella dell'orso M49, ribattezzato dal ministro all'Ambiente Sergio Costa "M49-Papillon", scoppiata a seguito delle dichiarazioni del governatore trentino Maurizio Fugatti che ha parlato di "abbattimento" nel caso il plantigrado, classificato problematico, si fosse avvicinato alle abitazioni. Un braccio di ferro tra Trento e Roma con il ministro Costa a lanciare appelli per evitare l'uccisione dell'orso di 3 anni e mezzo dal peso di circa 140 chilogrammi. A scatenarsi contro il presidente Fugatti anche decine di associazioni animaliste ed ambientaliste.
Dopo la cattura avvenuta nella tarda serata di domenica 14 luglio, M49 è stato rinchiuso presso il parco faunistico del Casteller. Successivamente il plantigrado, al quale era stato tolto il radiocolllare, ha scavalcato le recinzioni inoltrandosi nel fitto bosco. Dopo due immagini che ritraevano l'animale nella zona della Marzola, la montagna sopra Trento, adesso alle due impronte notate sempre sulla Marzola si sono aggiunti due avvistamenti.
Il primo tre notti fa nei pressi di Mattarello dove una giovane donna ha visto l'orso mentre era alla guida della sua automobile, il secondo alle ore 12,30 di sabato quando un gruppo di escursionisti ha visto l'orso non distante dalla vetta della Marzola. Gli esperti non escludono che M49-Papillon abbia cercato di attraversare la valle dell'Adige senza però riuscirci perché scoraggiato dalla presenza di strade trafficate ed altri ostacoli. I forestali della Provincia autonoma di Trento proseguono costantemente la loro attività di controllo.