Aggiornato alle ore 18,01 del 30 giugno 2019.
In mattinata una nave dell'Ong Open Arms ha localizzato una barca di legno proveniente dalla Libia con 40 persone a bordo, tra cui 4 bambini e 3 donne incinte "con alto livello di disidratazione dopo 3 giorni di attraversamento". Lo aveva comunicato la stessa organizzazione non governativa in un tweet. "Li abbiamo assistiti e abbiamo attivato le amministrazioni competenti per prenderli in carico. Ora sono scortati a Lampedusa".
++Ultim'ora++
— Open Arms IT (@openarms_it) 30 giugno 2019
Localizzata imbarcazione partita dalla #Libia con 40 persone, 4 bimbi e 3 donne in gravidanza, alto livello di disidratazione dopo 3 giorni di viaggio. Segnalata e attivate le autorità competenti perché se ne facessero carico. Scortati ora verso #Lampedusa. pic.twitter.com/OAiYbY6VrO
Quando sono ancora roventi le polemiche sullo sbarco nella notte di sabato della nave Sea Watch sempre a Lampedusa, un altro caso impegnerà in queste ore la Guardia costiera italiana e le autorità competenti. La Open Arms, al contrario della nave guidata da Carola Rackete, non ha caricato a bordo i migranti, ma ha effettuato un'azione di scorta e monitoraggio della situazione.
Anche l'Ong Alarm Phone ha commentato la vicenda auspicando un futuro diverso per il barcone localizzato: "Ora hanno bisogno di essere portati in un porto sicuro in Europa!".
+++ Breaking +++
— Alarm Phone (@alarm_phone) 30 giugno 2019
La ONG spagnola #OpenArms ha localizzato un’imbarcazione di legno con 40 passeggeri in pericolo, inclusi 4 bambini, a largo della costa #Libica. Ora hanno bisogno di essere portati in un #portosicuro in #Europa! https://t.co/sT8I5RELyN
Nel tardo pomeriggio undici migranti sono stati trasferiti a Lampedusa con una motovedetta della Guardia costiera perché necessitavano di urgenti cure sanitarie. I restanti invece, sempre a bordo di una motovedetta della Guardia di Finanza, stanno raggiungendo Pozzallo o Licata. L'arrivo stando alle prime e frammentarie informazioni sarebbe previsto dopo le 19.30.
Secondo il deputato del Partito democratico, Matteo Orfini, la situazione è ben diversa da quella fatta registrare con la Sea Watch. "Esattamente quello che deve avvenire in questi casi. Secondo il buon senso e secondo la legge. Nessuno lo sta tenendo al largo arbitrariamente per 16 giorni, nessuno sta ordinando alla Guardia di finanza di impedirgli di entrare. La normalità è questa. L'eccezionalità nel caso della Sea Watch sta esattamente nell'aver derogato a questa prassi e a quelle norme".