Se c’è una cosa sulla quale gli inglesi sicuramente non eccellono è il senso dell’umorismo. A sfidarlo in questi giorni è un’agenzia di onoranze funebri, la Beyond, che sta tappezzando Londra, oltre che il web naturalmente, di manifesti che provano a fare ironia per sfatare il tabù sulla morte. Un’iniziativa che non sta dando risultati troppo positivi, ai londinesi a quanto pare non piace troppo camminare per le vie di Londra e guardare due surfisti che corrono allegri verso l’acqua imbracciando due bare al posto della tavola. “Un viaggio a senso unico”, così recita lo slogan, a 1.195 sterline. Non è piaciuta nemmeno quella con una scatola di pillole e la scritta “Mal di testa? Dolori e dolori? Mal di gola? Meglio scrivere la tua volontà allora…”.
La Transport of London, la società che gestisce e regola i trasporti nella capitale inglese ha respinto le pubblicità della Beyond, secondo loro infatti avrebbero già causato “reati gravi e diffusi”. A quali reati si riferiscano non è dato saperlo dato che il capo ammette di non aver nemmeno dato un’occhiata alle campagne dell’agenzia, ma di averne ricevuto notizia da un ignoto partner. Fatto sta che in una nota comunica lo stesso che “Tutte le campagne pubblicitarie che si svolgono nell'agenzia Transport for London devono rispettare sia la stessa agenzia sia le più ampie politiche pubblicitarie nazionali”. Per la serie, humor saltami addosso.
Ma se pensate che gli unici a restare impassibili dinanzi alle divertenti provocazioni della Beyond siano le notoriamente rigide autorità britanniche vi sbagliate di grosso, anche dai social inglesi non si riscontra un grande successo, anzi le campagne sono state accolte da commenti come "scioccante", "vile", "insensibile" e "insipido". Gli inglesi hanno evidentemente un problema con la morte. L’agenzia risponde che continuerà la sua battaglia contro questa riluttanza inglese ad affrontare l’argomento “morte”, che secondo Ian Strang, co-fondatore dell'azienda, sarebbe “la ragione per cui i costi funerari continuano a salire e perché si paga troppo per scrivere un testamento o per sistemare una proprietà. Questo è ciò che cerchiamo di cambiare”.
E qualcosa da cambiare ci sarà certamente dato che in questo periodo l'Autorità garante della concorrenza e dei mercati britannica sta indagando sui costi funerari e sta cercando di portare maggiore trasparenza nel settore. Effettivamente trasformare il proprio corpo in cenere in Inghilterra ha dei costi un po' altini, secondo il rapporto dell'Indice Fiscale 2017 del Royal London National, in media 3,311 sterline, circa 3.700 euro, mentre le sepolture si aggirano sulle 4.200 sterline quindi 4.700 euro. Giusto per fare un esempio, in Italia la pratica si risolve più o meno con la metà.
Ma noi, c’è da dirlo, sull’argomento siamo decisamente meno british, prova ne è l’enorme successo mediatico delle onoranze funebri Taffo, che già da qualche anno hanno deciso, esattamente come la Beyond, di puntare tutto su una comunicazione cinica, divertente e a tratti davvero geniale. Una campagna gestita magnificamente dall’agenzia Kirweb, cui piano è evidentemente semplice ed efficace, monitorare i social con attenzione e sfornare meme pubblicitari che commentino la discussione in maniera divertente. Ma in questo caso le immagini vi risulteranno decisamente più chiare di quanto non possano essere le parole. Giusto qualche esempio per capirci meglio:
Il 16 luglio, quando la Juventus presenta Cristiano Ronaldo e i social traboccano di commenti, la Taffo propone la sua visione della faccenda.
In attesa delle elezioni invece Taffo ci invita ad andare alle urne.
E quando il web rischia di esplodere per l’Amazon Prime Day, anche la Taffo propone la sua offerta accompagnata dallo slogan “Paghi oggi, muori quando vuoi”.
Campagne con numero di condivisioni su Facebook da capogiro e commenti mai offesi o indignati.
Forse tutto dipende dal carattere di un popolo, il nostro, che fin quando può ride, e alle volte anche quando non può. Non possiamo sapere il motivo della debacle delle campagne della Beyond in Inghilterra, al momento le opzioni che ci vengono in mente sono essenzialmente due: o hanno sbagliato agenzia di comunicazione o hanno sbagliato paese.