Un cittadino statunitense di 22 anni è fermato dalla procura di Viterbo per l'assassinio del commerciante Norveo Fedeli, ucciso venerdì nel suo negozio di abbigliamento. Al giovane, regolare in Italia, sono stati contestati i reati di rapina e omicidio.
Il capo della procura di Viterbo, Paolo Auriemma, ha spiegato in conferenza stampa che il fermo, che il gip dovrà convalidare entro 48 ore, è giustificato dai "gravi indizi di colpevolezza". L'americano era entrato regolarmente in Italia a fine febbraio "attraverso il sistema Schengen" ed era già stato altre volte nel negozio della vittima prima dell'omicidio.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, le ricerche sono iniziate subito, sentendo i parenti della vittima, utilizzando i filmati delle telecamere di sorveglianza e verificando gli scontrini dell'attività commerciale. Dai video è stato appurato che il sospettato si era presentato tre volte nel negozio: il 30 aprile, il 2 maggio e poi il giorno dell'omicidio. In queste occasioni ha cercato di fare delle transazioni commerciali di valore ingente via bancomat ma non c'è riuscito. Gli inquirenti hanno poi notato dai filmati che il giorno del delitto è uscito dal negozio indossando abiti diversi da quelli con cui era entrato.
Fedeli, ucciso a sprangate, era stato trovato in un lago di sangue nel suo negozio di abbigliamento di via San Luca, al centro di Viterbo dalla parrucchiera del negozio accanto. Erano passate da poco le 13 quando la donna, insospettita dalla saracinesca semiaperta, era entrata nella jeanseria e aveva trovato il corpo. Le urla avevano richiamato l'attenzione della moglie di Fedeli, che appena arrivata sul posto ha accusato un malore.