Chiara Appendino ieri a Roma, Luigi Di Maio in serata a Torino. La visita del big del Movimento 5 Stelle sotto la Mole era stata invocata dai consiglieri grillini che domenica notte hanno animato la riunione che ha segnato la spaccatura nella maggioranza del consiglio comunale. “Ora vogliamo un chiarimento da Roma. Devono venire a rendersi conto di persona della situazione. Pure Di Maio, se serve”, avevano chiesto loro secondo quanto riportato in mattinata da La Stampa. Ma più che un gesto di avvicinamento alla frangia che si oppone al bis olimpico di Torino, l’arrivo di Di Maio pare un gesto di sostegno proprio a Chiara Appendino che aveva invitato il ministro per cercare di calmare le acque attorno alla sua amministrazione comunale. Sul tavolo, naturalmente, la candidatura di Torino a sede dei Giochi Olimpici invernali del 2026.
Dissidenti in maggioranza
Se in primavera a dire no al bis olimpico era una quota minima della maggioranza – 5 consiglieri sui 24 totali a disposizione di Appendino - nelle ultime ore il fronte contrario si è allargato. A opporsi oggi sarebbero almeno in quindici, scrive l’edizione locale di Repubblica. La sindaca torinese, messa all’angolo da un’opposizione interna, si appoggia ai leader romani e dopo aver incassato la fiducia di Fraccaro e di Toninelli ieri è andata a Roma dove ha presentato la bozza del dossier al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti. Un incontro “andato bene”, rassicura lei. Ma al suo ritorno a Torino le acque non paiono essersi calmate.
Ti ho già chiesto chi ti scrive i tweet? Prima di magnificare eventi improbabili, fai un salto a #Torino a verificare lo scempio ambientale ed economico lasciato da To2006. #Torino2026 #Noninmionome
— daniela albano (@Daniela_torino) 24 giugno 2018
Daniela Albano, una dei consiglieri che fin dal principio hanno manifestato la propria opposizione al progetto a cinque cerchi, su Twitter ha invitato il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli per “verificare lo scempio ambientale ed economico lasciato da Torino 2006”.
Torino e i Giochi, una corsa a ostacoli
L’agenda della sindaca è serrata. Per il pomeriggio di oggi è previsto un nuovo incontro della maggioranza del suo gruppo nel quale cercare di ricucire lo strappo con i dissidenti. E nelle stesse ore Appendino parlerà alla stampa nella conferenza stampa organizzata per tracciare un bilancio di suoi due anni da prima cittadina.
Torino rincorre i Giochi, ma i tempi stringono. Entro il 3 luglio Chiara Appendino dovrà presentare a Roma il dossier di candidatura della sua città. La palla passerà poi al Coni che nel giro di una settimana, quindi prima della metà del mese, dovrebbe esprimersi su quale città italiana candidare al Cio. A battersi con Torino ci sono anche Milano e Cortina. Nel loro caso la strada verso la candidatura finora è parsa più semplice, soprattutto per quanto riguarda la città lombarda che sembra essere la preferita nelle stanze del Coni. Torino non è però tagliata fuori, grazie soprattutto all’esperienza maturata ospitando i Giochi del 2006 e alla possibilità di recuperare alcuni degli impianti già utilizzati dodici anni fa. Un’Olimpiade che nelle intenzioni di Appendino sarebbe low cost.
Lo sci di fondo nel parco cittadino
A proposito di dossier, nell’ora e mezza dell’incontro con Giorgetti la sindaca di Torino avrebbe esposto alcuni dei punti cardine del dossier piemontese. Tra questi, scrive Repubblica, la curiosa scelta di ospitare le gare di sci di fondo nel Parco del Valentino. Nel 2006 la sede era stato il comune montano di Pragelato.