Conto alla rovescia per l'assegnazione delle Olimpiadi invernali del 2026. Lunedì 24 giugno a Losanna, sede del Cio, i membri del Comitato olimpico internazionale decideranno a chi assegnare i Giochi olimpici invernali; e con l'avvicinarsi del verdetto sale in proporzione la tensione nelle città candidate: Milano e Cortina per l'Italia, Stoccolma e Aare per la Svezia.
L'annuncio sarà dato nella nuova sede del Comitato Olimpico Internazionale, inaugurato domenica 23 con una celebrazione al Castello di Vidy nei pressi del nuovo futuristico edificio dello sport mondiale, costato 130 milioni di euro. Una giornata che ha avuto una valenza storica perché coincide con il 125esimo anniversario della fondazione del Comitato Olimpico Internazionale (23 giugno 1894 a Parigi) e vigilia dell'apertura della 134esima Sessione del Cio. La votazione, segreta e a porte chiuse, è prevista domani dalle ore 16 alle 16,30 e alle ore 18 il presidente del Cio, Thomas Bach estrarrà il foglietto con indicata la località vincitrice.
Di alto profilo la delegazione italiana impegnata in Svizzera per assistere alla votazione: in prima fila il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a testimoniare l'appoggio ai più alti livelli alla candidatura lombardo-veneta.
Milano sarà rappresentata dal sindaco Giuseppe Sala, che si impose alle cronache nazionali per il ruolo chiave che rivestì in occasione di Expo 2015, l'evento che ha segnato l'era moderna del capoluogo regionale. A proposito della Lombardia, anche il governatore Attilio Fontana non farà mancare il proprio apporto nella giornata cruciale di lunedì. Della delegazione regionale fanno parte anche l'assessore al Bilancio, Finanza e Semplificazione Davide Caparini e il sottosegretario alla Presidenza con delega ai Grandi eventi sportivi, Antonio Rossi.
In attesa della decisione finale diversi assessori della Giunta regionale saranno in piazza Gae Aulenti: il vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala, Martina Cambiaghi (Sport), Riccardo De Corato (Sicurezza), Giulio Gallera (Welfare), Lara Magoni, campionessa ed ex Nazionale di sci (Turismo), Melania Rizzoli (Istruzione). Un maxischermo sarà allestito anche in piazza Garibaldi a Sondrio, dove cittadini, giornalisti e operatori dei media, seguiranno insieme all'assessore regionale agli Enti locali, montagna e piccoli comuni Massimo Sertori le ore che precederanno l'esito finale. La Valtellina è infatti uno dei pilastri della candidatura. Analoga iniziativa anche a Cortina d'Ampezzo, la 'perla delle Dolomiti', in Veneto.
"Ho sentito il premier Conte e Salvini che mi ha chiesto come andava e gli ho risposto di avere fiducia" ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, al suo arrivo allo SwissTech Convention Center di Losanna. "L'atmosfera era amichevole, la nostra è una candidatura fantastica, Milano e Cortina sono alcune delle città più belle del mondo. Abbiamo la storia, la cultura, le tradizioni, la gastronomia e poi l'83% degli italiani vuole i Giochi".
"Se non sbagliamo vinciamo. Tutto quello che dovevamo fare abbiamo fatto. Il nostro dossier è talmente migliore che devono attaccare in punti dove non c'è nulla" ha detto il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, anche lui a Losanna.
Come per l'Expo, le Olimpiadi - oltre a rappresentare un'occasione di prestigio per le città ospitanti - sarebbero 'il pretesto' per rifare il look ad ampie aree di Milano e costituirebbero un ulteriore volano per l'economia della cosiddetta locomotiva d'Italia.
Impatto economico per i territori
Secondo uno studio dell'Università Bocconi, le ricadute economiche sono stimate in quasi 3 miliardi di euro solo per Milano e la Lombardia, con un valore aggiunto di ulteriori 1,2 miliardi. Importanti anche i riflessi per il mondo del lavoro, con 22 mila occupati in più dal momento dell'assegnazione dei Giochi fino al 2026.
Insomma, una nuova Expo, che però durò 6 mesi contro i 17 giorni della prevista durata dell'Olimpiade; con ricadute anche per le casse statali: un rapporto elaborato dalla Sapienza fissa in 602 milioni di euro gli introiti per l'erario, a fronte dei 415 milioni che dovranno essere stanziati per sostenere i costi legati alla sicurezza.
I conti sembrano dunque essere dalla parte di chi questa duplice candidatura (sarebbe stata a 3 senza il forfait di Torino) l'ha fortemente voluta: tornando allo studio della Bocconi, infatti, per ogni euro investito (la Lombardia mette a disposizione complessivamente 321 milioni) ne 'torneranno' 2,7, con un vantaggio totale di 868 milioni.
Bilanci che non tengono conto di tante altre, e persino più sostanziose, voci: dai costi che sosterranno le delegazioni dei paesi partecipanti a quelle che serviranno per permettere ai giornalisti di raccontare l'evento, per non parlare delle migliaia di visitatori e appassionati di sport invernali. Tutte queste persone spenderanno per mangiare, dormire, muoversi, ma anche per visitare luoghi e divertirsi, con un giro d'affari che potrebbe toccare un controvalore complessivo - incluso l'indotto - di quasi 1,5 miliardi di euro.
Per quanto riguarda invece le aree destinate a subire un profondo rinnovamento e una totale riqualificazione, basterebbe ricordare (oltre ai lavori allo stadio San Siro deputato a ospitare la cerimonia inaugurale) la trasformazione dell'ex Scalo di Porta Romana dove sorgerebbe il Villaggio olimpico. Insomma, benefici diffusi per immagine, conti, occupazione, lasciti futuri, che i cittadini sembrano aver colto, come dimostrano i sondaggi che in Italia sembrano sfociare in un plebiscito a favore dei Giochi, mentre in Svezia si è ben più tiepidi: 34% i favorevoli, 37% i contrari, il 29% non sa (dati Ipsos).
Non resta che aspettare lunedì con "il moderato ottimismo" di cui ha parlato il sindaco Sala, anche se non guasta quella che potrebbe sembrare la scaramanzia del sottosegretario Giancarlo Giorgetti, per il quale si deciderà tutto nelle ultime ore ("tra domenica e lunedi'") a Losanna dove, come ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini al Festival del Lavoro, "nel fine settimana ci sarà un gran mercato".