'Nonna Peppina', al secolo Giuseppa Fattori, 95 anni, uno dei simboli del post terremoto che ha colpito le Marche nel 2016 e 2017, potrà tornare ad abitare nella casetta di legno a San Martino di Fiastra, che era stata messa sotto sequestro dal tribunale nell’ottobre dello scorso anno.
L’annuncio è arrivato con un tweet del vicepremier e ministro degli Interni, Matteo Salvini.
Ieri è stato notificato il dissequestro della casetta di #nonnaPeppina, e lei non vede l’ora di tornarci.
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 21 agosto 2018
Fra tante brutte notizie, finalmente ne arriva una buona! #Forzanonna, chi la dura la vince pic.twitter.com/VgjbLf1iu7
L’abitazione si trova nel giardino di proprietà, davanti alla casa resa inagibile dal terremoto: le era stata regalata dai figli, ma costruita senza tutte le autorizzazioni necessarie e, per questa ragione, fu posta sotto sequestro dal tribunale su richiesta della procura di Macerata.
“Non me ne vado nemmeno con il terremoto”
Nonna Peppina fu sfrattata, ma disse a tutti: “Io voglio morire qui”. E pur di non lasciare l’area nella quale aveva vissuto per 70 anni, all’inizio della sua vicenda rifiutò di trasferirsi, accettando la sistemazione in un container posizionato vicino la casa distrutta e risalente al terremoto del 1997. Anche questa una struttura provvisoria, che l’anziana già utilizzava come deposito, e che i familiari scelsero di rimuovere per evitare un altro sequestro.
Senza un tetto ‘regolare’ sulla testa e in pieno inverno, furono in tanti, compreso il Papa, a chiederle di considerare una soluzione più sicura: Nonna Peppina accettò di andare a vivere dalla figlia Gabriella, a Castelfidardo.
Salvata da una legge ad personam
Nel frattempo, la casetta era stata sanata dalla norma ‘Salva-Peppina’, un emendamento nel decreto legge Fisco collegato alla manovra, che prevede la regolarizzazione delle strutture provvisorie realizzate sui terreni di proprietà, ma non si era trovata la strada per far togliere i sigilli alla casetta di San Martino di Fiastra.
All’inizio di luglio, per la 95enne c’è stato un nuovo trasferimento, questa volta in un albergo di Polverina, assistita da un’amica di famiglia. Ma dopo un paio di settimane, per colpa di una slogatura al polso e di alcuni problemi cardiaci, è stato necessario ricoverarla all’ospedale di Camerino.
La notizia del dissequestro è arrivata solo nella tarda serata di ieri e questa mattina è stata comunicata all’anziana, che ora si trova a Castelfidardo, in un centro specializzato che si occupa di riabilitazione. “Le sono venute le lacrime agli occhi”, ha riferito il genero di Peppina, Maurizio Borghetti.
Da quanto si è appreso, tra una decina di giorni sarà dimessa e potrà tornare a vivere nella casetta di legno nel giardino di casa, che da domani mattina sarà ripulito dalle erbacce che durante l’assenza di Nonna Peppina sono cresciute abbondanti.