La RAI ha dedicato una fiction a Nilde Iotti, prima donna nella storia dell'Italia repubblicana a ricoprire la presidenza della Camera dei deputati; il quotidiano Libero ha pubblicato un articolo descrivendola come una "bella emiliana prosperosa, brava in cucina e a letto. Il massimo che in Emilia si chieda a una donna". Prevedibilmente è scoppiata la bagarre per un articolo giudicato, da molti, fortemente sessista e offensivo.
Anche sui social la polemica si è fatta sentire, commentando la discussione particolarmente animata a Dimartedì (La7) tra il direttore responsabile del quotidiano, Pietro Senaldi, l’editorialista de La Repubblica, Concita De Gregorio, la giornalista di Radio Rai Ilaria Sotis e il direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti. Proprio Sallusti che ha definito le romagnole famose nel mondo per la loro “esuberanza”.
I volumi delle conversazioni su Nilde Iotti e il sessismo non sono particolarmente alti, soprattutto se confrontati con temi di politica interna, l’immigrazione e i processi giudiziari: circa 4.500 contenuti che hanno prodotto una diffusione moderata con 10mila tweet, e una distribuzione di genere molto più equilibrata di quanto solitamente si vede: 45% donne, 55% uomini. L’analisi delle emozioni si concentra su due stati d’animo prevalenti: ammirazione e disapprovazione, nettamente contrastanti in oltre il 60% dei contenuti pubblicati.
I picchi delle conversazioni coincidono con la pubblicazione della recensione di Libero sulla fiction e con la puntata Dimartedì; Concita De Gregorio e Pietro Senaldi i più menzionati. Da notare che rispetto al volume totale delle conversazioni (linea nera del grafico) con menzione ai protagonisti della puntata, i post contenenti indignazione e ostilità verso le tematiche a sfondo sessista e discriminatorio, sono molti di meno (linea rossa), nonostante le due curve seguano lo stesso andamento. Segno che in tanti partecipanti alla discussione non mettendo il sessismo al centro del dibattito, e non esprimono direttamente un giudizio di valore in merito.
Contestualmente, però, anche senza fare riferimento esplicito al tema della discriminazione di genere, l’audience si è polarizzata a favore e sfavore dei protagonisti della trasmissione televisiva, schierandosi e prendendone le parti, a seconda delle differenti sensibilità.
La saldatura tra i social e la televisione è sempre più evidente
Anche sui social, quindi, le narrazioni degli opinion leader e commentatori generano forti appartenenze nell’audience. Al cui interno, tuttavia, non ci sono altrettante opinioni argomentate sulle questioni che sono diventate oggetto di dibattito.
Tra i politici non sono tanti quelli che si espongono esprimendo una posizione sulla fiction, ma nemmeno sulle polemiche e il dibattito generatosi successivamente: chi lo fa però, come Gasparri e Nicola Fratoianni, parte da posizioni fortemente contrapposte.
#Fornero attacca #Senaldi per le frasi di Libero su #NildeIotti: "Quando mai si è detto di un politico uomo che è bravo a letto"#dimartedì https://t.co/wY0B4uKk8E
— diMartedì (@diMartedi) December 10, 2019
A #Libero hanno un cassetto pieno zeppo di luoghi comuni e stupidaggini a buon mercato, con cui riempiono i fogli che mettono in vendita. Esattamente come le triviali fesserie offensive scritte su #NildeIotti e sulle donne più in generale. Basta!@ODG_CNOG @anna_foglietta
— nicola fratoianni (@NFratoianni) December 6, 2019
Casomai ricordare che Togliatti era in #Russia con #Stalin anche mentre venivano uccisi soldati italiani prigionieri? E lui lo sapeva e taceva? Dai su.... @RaiUno @Raiofficialnews @TinnyAndreatta Ipocrisia e viltà, non storia #NildeIotti #StoriadiNilde
— Maurizio Gasparri (@gasparripdl) December 5, 2019
Giusta decisione del @ODG_CNOG di deferire @libero_it al consiglio disciplinare dell’ordine per l’indegno articolo sessista e gravemente offensivo verso una figura di straordinaria levatura politica, etica, morale e umana come #NildeIotti. Il giornalismo è davvero altra cosa.
— valeria fedeli (@valeriafedeli) December 6, 2019
A Milano “quasi” tutti con la senatrice Segre
Il 10 dicembre si è svolta a Milano la manifestazione “L’odio non ha futuro”, organizzata dal Comune di Milano, insieme ad Associazione nazionale comuni italiani (ANCI), Autonomie locali italiane (ALI) e Unione province italiane (UPI), per testimoniare la vicinanza alla senatrice a vita Liliana Segre.
In tal caso il volume della conversazioni è stato superiore rispetto a quello prodotto dalla fiction su Nilde Iotti, e anche in questo caso non vi è una netta presa di posizione e sentiment positiva a favore della senatrice sfuggita ai campi di sterminio. Dalla tag cloud del grafico l’analisi delle parole più usate vede una percentuale del 5% di utenti convinti che si stia esagerando con l’enfasi sull’odio e sui messaggi offensivi e irriguardosi che Segre riceve quotidianamente.
Nei giorni successivi alla manifestazione su Twitter si è messa in evidenza una contrapposizione tra Segre e il movimento di piazza delle Sardine. La senatrice Segre ha infatti diffuso una smentita: "Non ho inviato alcun messaggio di adesione".
Una precisazione necessaria dopo che martedì sera in piazza Castello a Torino, uno dei promotori aveva letto un messaggio presumendo fosse della senatrice: “Un grande augurio alle Sardine, soprattutto ai giovani, la piazza è loro perché saranno le sentinelle della memoria”. Un peccato di gioventù e inesperienza probabilmente. Vedremo gli sviluppi in prossimità della prossima manifestazione in programma a Roma il 14 dicembre.
Ora le sardine leggono messaggi finti di Liliana Segre in piazza: la senatrice si smarca e smentisce la bufala.
— Claudio Degl'innocen (@ClaudioDeglinn2) December 12, 2019
La Segre precisa di non aver mai inviato messaggi di adesione alla manifestazione di ieri delle SARDINE o ad altre consimili.#MovimentOnesti pic.twitter.com/0UzeouzAYx
No, e continuo a cercare senza successo gli atroci insulti alla Segre....
— Alessio Mottin (@ecunit80) December 12, 2019