AGI - Dopo il prelievo coattivo di materiale biologico disposto dalla Procura di Pavia, Andrea Sempio, il 36enne amico del fratello di Chiara Poggi, uccisa nell'agosto del 2007 nella sua casa di Garlasco, ha accettato di parlare davanti a una telecamera, in un’intervista a Sky TG24 che andrà in onda nella sua versione integrale nelle edizioni serali del telegiornale. Un’occasione per raccontare la sua versione dei fatti riguardo agli ultimi sviluppi giudiziari che lo vedono nuovamente coinvolto nell'omicidio dopo essere stato prosciolto una prima volta.
In un colloquio registrato questa mattina, Sempio ha scelto di parlare apertamente delle indagini in corso e delle accuse che, dopo 17 anni, tornano a riaccendere il dibattito su uno dei casi di cronaca più discussi in Italia. “La Procura vada pure a controllare. Non c'è nessun contatto tra me e Chiara, di nessun tipo. Non c'è nessun collegamento tra me e lei in quegli anni - ha affermato Sempio -. Il dna? Io frequentavo la casa, quindi tracce mie in giro è molto probabile che ci siano. Solo dopo la casa è diventata una scena del crimine. Credo si tratti però di un dna da contatti con oggetti e non da contatto diretto. Un cuscino, una sedia, qualcosa che potesse essere stato messo a disposizione di un ospite”, ha concluso.
Del delitto di Chiara Poggi, il 12 dicembre del 2015, la Cassazione ha riconosciuto definitivamente come unico colpevole il fidanzato della vittima Alberto Stasi, allora studente di economia, poi divenuto contabile. Le ripetute richieste di revisione del processo da parte di Stasi, condannato alla fine a 16 anni di reclusione, sono state sempre finora sempre respinte.