AGI - L'attività che in Italia si conferma la principale causa degli incidenti in montagna è l'escursionismo con il 44,3% degli interventi da parte degli uomini del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas). È il dato che emerge nel rapporto annuale, relativo al 2024, che indica 12.063 missioni sul territorio italiano con 11.789 persone soccorse. I decessi sono stati 466. Rispetto al 2023 gli interventi sono calati (erano 12.365) e anche i decessi (491). Tra le principali cause degli interventi, al 43,2%, le cadute, seguite al 26,5% dalle incapacità dei singoli nel portare avanti l'attività intrapresa. Gli interventi per escursionisti travolti dalle valanghe sono stati lo 0,7%, ovvero 84. Tra le cause, al 4,1%, il maltempo.
Dopo l'escursionismo, le attività che hanno richiesto maggiori interventi sono state lo sci alpino e lo sci nordico al 14%, seguite dalla mountain bike (6,8%), alpinismo (5,9%) e ricerca di funghi (3,4%). Negli interventi le persone decedute sono state 466 e 1.431 i feriti gravi. La cittadinanza delle persone soccorse è all'80,4% italiana, quindi tedesca (6,8%), francese (1,6%) e austriaca (1%). Quasi la metà degli interventi complessivi si è concentrata nei mesi estivi, luglio (14,4%), agosto (18%) e settembre (8,6%). I territori dove si sono effettuati più interventi sono il Piemonte con il 15,9%, la Valle d'Aosta (14,3%), Trentino (11,7%), Alto Adige (10,9%), Lombardia (10,4%) e Veneto (9,2%).
Analisi dei dati
"Dal confronto con gli anni precedenti emerge che i numeri sono stabili, ma ci sono ancora troppi decessi e resta elevato il numero delle persone soccorse. Dopo il picco del 2023, con 12.349 soccorsi, il 2024 si è attestato su 12.063, un dato in linea con quello dell'anno precedente e in forte aumento rispetto ai 10.367 del 2022". È l'analisi delineata dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. Il corpo si occupa di soccorsi in ambiente montano, in grotta e negli ambienti impervi del territorio nazionale con più di 7.000 operatori specializzati. Le persone che risultano disperse sul territorio nazionale sono 118. "Sul fronte delle persone decedute in ambiente impervio, si osserva una lieve flessione rispetto agli anni precedenti, pur restando il dato altamente significativo", ha aggiunto il Cnsas indicando che i decessi nel 2024 sono stati 466, 491 nel 2023 e 504 nel 2022.
Prevenzione e sensibilizzazione
"L'analisi conferma una pressione costante sul sistema di soccorso in montagna, con numeri che evidenziano quanto sia necessaria una costante attività di prevenzione, sensibilizzazione e formazione per ridurre i rischi e limitare gli incidenti", ha precisato il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. Quanto al profilo delle persone soccorse, generalmente si tratta di "uomo, tra i 50 e i 60 anni, leggermente ferito dopo una caduta durante un'escursione nel mese di agosto".